La fuga dei calciatori da Acireale continua. Baglione: «Deluso, costretto a lavarmi i vestiti allo stadio»

La crisi dell’Acireale si fa sempre più profonda. Dopo gli addii di Russotto, Damcevsky, Jansen e del bomber Manfrellotti – rimasto appena dieci giorni prima di tornare vicino alla famiglia – anche per Kean e Gagliardi sembra ormai questione di ore. Una vera e propria emorragia di calciatori.
Nel frattempo, Sandro Baglione ha già ufficializzato la rescissione con il club granata, scegliendo di ripartire dalla Sancataldese. Un addio improvviso per un giocatore arrivato a settembre come innesto di esperienza e qualità, considerato uno dei profili più importanti del mercato acese.
A poche ore dalla firma, Baglione ha raccontato a La Sicilia le ragioni della sua decisione e il malessere vissuto negli ultimi mesi.
«Sono deluso. Ad Acireale non c’erano più le condizioni»
Baglione non nasconde l’amarezza:
«Ho deciso di andare via da Acireale perché non c’erano le condizioni per proseguire. Sono deluso e dispiaciuto di come siano andate le cose».
Arrivato con entusiasmo, l’ex centrocampista laziale spiega cosa non ha funzionato:
«Ero convinto che con quei giocatori in rosa, prima che andassero via tutti, potessimo fare bene. Invece molti hanno lasciato il club e altri stanno facendo lo stesso. È un vero peccato».
«Deluso dal direttore Cammarata. Mi avevano promesso una casa adeguata»
Il passaggio più duro riguarda i rapporti interni:
«Sono molto deluso dal direttore Cammarata. Era stato lui a cercarmi e convincermi, ma sono amareggiato da come siano andate le cose. Sapevo dei problemi tra proprietà e piazza, ma non pensavo potessero verificarsi certe situazioni».
E sull’alloggio promesso:
«Mi avevano garantito una casa. Sono stato messo ad Aci Sant’Antonio in una sistemazione temporanea senza riscaldamento né lavatrice. Dormivo col maglione e ogni giorno andavo allo stadio a lavare i vestiti, anche con la pioggia. Per uno che è solo e lontano da casa è stato difficile».
«Risultati condizionati da problemi societari»
Baglione lega i risultati negativi al clima generale:
«I risultati non arrivano perché certe situazioni pesano sull’operato dei calciatori».
Sul fronte economico:
«Il secondo stipendio è stato pagato solo ora. Firmando la rescissione ho rinunciato alla mensilità di novembre. Ma volevo andare via».
«Dispiaciuto per i tifosi: meritano molto di più»
Non mancano parole di gratitudine verso la tifoseria granata:
«Mi dispiace non aver regalato loro le soddisfazioni che meritano. Mi hanno sempre mostrato affetto e li ringrazio».
«A San Cataldo ricomincio. Qui troverò persone serie»
Sulla nuova avventura alla Sancataldese, Baglione ritrova entusiasmo:
«Sono molto carico. Tre anni fa mi sono trovato benissimo. Qui ci sono persone serie e tutto ciò di cui un calciatore ha bisogno per lavorare. Mi hanno cercato e voluto».
«Adesso voglio solo lasciarmi alle spalle il passato e dimostrare il mio valore».
