Inter, ultras e Ndrangheta: tutti davanti al giudice | La sentenza cambia il calcio italiano

1
Beppe Marotta (LaPresse) Goalsicilia

Continuano a rimanere al centro dell’attenzione le ormai note vicende extracalcistiche che riguardano l’Inter e non solo. 

​L’inchiesta “Doppia Curva”, avviata dalla Procura antimafia di Milano, ha scoperchiato una rete criminale che coinvolgeva le frange ultras di Inter e Milan. Il 30 settembre 2024, 19 persone sono state arrestate con accuse che spaziano dall’associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso, estorsione, traffico di droga e tentato omicidio. Le indagini hanno rivelato come i capi ultras gestissero attività illecite legate alla vendita di biglietti, merchandising e parcheggi attorno allo stadio San Siro, con infiltrazioni della ‘ndrangheta.​

Tra i protagonisti dell’indagine figura Andrea Beretta, ex leader della Curva Nord dell’Inter, accusato dell’omicidio di Antonio Bellocco, affiliato alla ‘ndrangheta. Beretta ha successivamente deciso di collaborare con la giustizia, fornendo dettagli sulle attività criminali e sui legami tra ultras e criminalità organizzata. Anche Luca Lucci, capo della Curva Sud del Milan, è tra gli imputati principali, con accuse di tentato omicidio e gestione di affari illeciti legati al tifo organizzato.

Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, è stato ascoltato come persona informata sui fatti riguardo a una telefonata con Marco Ferdico, ex capo ultras, relativa alla richiesta di biglietti per la finale di Champions League del 2023. Inzaghi ha ammesso il contatto, precisando di non aver mai subito pressioni o minacce .​

Il processo è iniziato a febbraio, con alcuni imputati che hanno optato per il rito abbreviato. Le accuse mosse sono gravi e potrebbero portare a condanne significative. Nel frattempo, sia Inter che Milan stanno collaborando con le autorità per chiarire eventuali responsabilità e prendere le distanze dalle frange violente del tifo organizzato.​

Inchiesta Procura Federale

Nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva”, i tesserati coinvolti rischiano sanzioni disciplinari da parte della giustizia sportiva. Secondo l’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC, è vietato ai tesserati intrattenere rapporti non occasionali con esponenti di gruppi di sostenitori non ufficialmente riconosciuti. In caso di violazione, sono previste squalifiche, inibizioni e ammende.​

La Procura Federale ha ascoltato figure come Simone Inzaghi, Hakan Calhanoglu e Davide Calabria, per accertare eventuali contatti con i capi ultras coinvolti nell’indagine penale. Sebbene al momento non risultino tesserati formalmente indagati, l’accertamento di comportamenti non conformi alle normative sportive potrebbe portare a sanzioni disciplinari.​

Tifosi Inter (LaPresse) Goalsicilia

Le parole di Saviano

Roberto Saviano ha criticato l’Inter per la presunta vicinanza tra alcuni dirigenti della Curva Nord e clan mafiosi, come emerso dall’inchiesta “Doppia Curva”. In una storia su Instagram, ha accusato il club di ambiguità. Saviano ha anche sottolineato che, nonostante l’inchiesta sia iniziata nel 2018, l’Inter ha annunciato di costituirsi parte civile solo nel 2025, senza aver presentato denunce nel frattempo.​

La mancata replica ufficiale dell’Inter ha generato ironia sui social, con molti utenti che hanno commentato sarcasticamente il silenzio del club. Saviano ha dichiarato che il suo intento era suscitare indignazione tra i tifosi interisti, utilizzando un fatto sportivo, come il gol del Bologna, per evidenziare questioni giudiziarie legate al tifo organizzato .​