Dopo la sconfitta contro l’Athletic Club Palermo, si chiude una stagione difficile ma vincente. Ora si guarda alla Serie D, ma il tecnico potrebbe non essere confermato.
La sconfitta nella prima edizione della Supercoppa di Eccellenza contro l’Athletic Club Palermo ha ufficialmente messo fine alla stagione del Milazzo. Ma, come ha dichiarato il direttore sportivo Nico Caragliano alla Gazzetta del Sud, adesso è il momento di voltare pagina: «È stata una stagione difficile, tortuosa, avvincente e devastante. Ma abbiamo vinto il campionato, ed è stata una vittoria meritata».
Riconoscimenti e interrogativi
Caragliano non risparmia parole di elogio per il lavoro svolto dal tecnico Angelo Bognanni e dal suo staff, sottolineando come, al suo arrivo, il mister fosse solo e abbia saputo costruire un grande gruppo. «Tante persone hanno contribuito a questo successo, anche chi è rimasto dietro le quinte. Il lavoro è stato davvero corale», ha affermato il ds.
Tuttavia, proprio il futuro di Bognanni resta uno dei punti interrogativi. «È prematuro parlarne – ha ammesso Caragliano –. Anche io sono un dipendente della società e non so se rientrerò nei programmi del prossimo anno». Le decisioni, insomma, verranno prese una volta tracciato il bilancio definitivo della stagione.
Cambia la guida tecnica?
Nonostante i successi ottenuti, in città si vocifera di un possibile cambio in panchina. Il nome più caldo è quello di Gaetano Catalano, già accostato alla guida tecnica del Milazzo per la prossima stagione in Serie D. Il toto-allenatore è ufficialmente iniziato, segno che il club starebbe valutando nuove strade per affrontare la categoria superiore.
Il gesto che vale una stagione
A rendere ancora più speciale quest’annata c’è un episodio che va oltre il calcio. La vittoria più importante, infatti, è stata quella del dottore Attilio Andriolo, medico sociale del Milazzo, che ha contribuito in modo decisivo a salvare la vita dell’allenatore della Jonica Enzo Famulari durante un malore. L’intervento tempestivo suo, degli operatori e dei dirigenti presenti in campo ha evitato una tragedia, mostrando il lato più umano e autentico dello sport.