Igea Virtus, parla Marra: «Primato grazie a entusiasmo e prestazioni»

Alzi la mano chi, a inizio stagione, avrebbe scommesso sull’Igea Virtus in testa alla classifica del girone I di Serie D al giro di boa. Eppure la vetta occupata dal club barcellonese non è affatto casuale. Come racconta La Sicilia, il titolo di campione d’inverno, condiviso con Savoia e Nissa, è il risultato di un percorso costruito con continuità, organizzazione e una precisa identità di squadra.
Una leadership che avrebbe potuto essere addirittura solitaria, se non fosse stato per il pareggio interno nell’ultimo turno contro la Vigor Lamezia. Il gol subito nella ripresa ha negato ai giallorossi la possibilità di restare da soli al comando. Un rammarico che non cancella, però, quanto di buono fatto finora, come sottolinea La Sicilia.
Ne è consapevole anche l’allenatore Sasà Marra, protagonista di un lavoro che non passa inosservato. «Occasione sprecata sicuramente – ha ammesso – potevamo raddoppiare prima del loro pareggio. È un periodo in cui non riusciamo a concretizzare come facevamo a inizio campionato». Il tecnico ha poi analizzato le difficoltà recenti: qualche acciacco fisico per Samake e Cicirello, Longo adattato in un ruolo non suo e, soprattutto, condizioni dei campi spesso proibitive. «Nelle ultime quattro partite in casa – ha spiegato Marra – abbiamo trovato terreni poco praticabili e chi deve fare la partita fa più fatica. Ma non possiamo che essere soddisfatti di come stanno andando le cose».
Guardando al girone di ritorno, l’allenatore dell’Igea Virtus trasmette serenità e fiducia. «Adesso c’è rispetto nei nostri confronti. A inizio stagione si parlava solo di altre squadre, noi ci davano settimi o ottavi. Con prestazioni ed entusiasmo abbiamo cambiato la percezione». Un cambio di status che, come evidenzia ancora La Sicilia, obbliga ora i giallorossi a convivere con aspettative diverse.
La concorrenza, però, resta agguerrita. «Savoia, Nissa e Reggina cercheranno di farsi valere – ha aggiunto Marra – ma noi siamo qui e faremo di tutto per restarci il più possibile, anche per i nostri tifosi che ce lo chiedono». Parole che raccontano un gruppo consapevole dei propri mezzi, ma lontano da qualsiasi trionfalismo.
Alla base dei risultati dell’Igea Virtus c’è anche un lavoro societario solido. «Per fare bene – ha spiegato il tecnico – un allenatore ha bisogno di due componenti fondamentali: una società presente e un direttore sportivo». Il riferimento è ad Agatino Chiavaro, direttore sportivo del club: «Sa quello che voglio, conosce il mio modo di lavorare e sa che pretendo tanto. È stato bravo a mettermi nelle condizioni giuste per lavorare bene». Un equilibrio tra campo e dirigenza che, come rimarca La Sicilia, rappresenta uno dei segreti principali del primato giallorosso.
Il girone di ritorno dirà se l’Igea Virtus riuscirà a restare lassù fino in fondo. Ma una certezza già c’è: la vetta non è un caso, è il frutto di un progetto che ha trovato la sua strada.
