BARCELLONA POZZO DI GOTTO – Il campionato si è chiuso con una salvezza meritata, ma per l’Igea Virtus adesso si apre un’altra sfida: quella del futuro. Come sottolineato da Lino Miano sulla Gazzetta del Sud, è il momento delle valutazioni, del confronto tra società, tifosi e istituzioni per capire se ci sono le condizioni per rilanciare un progetto che, nonostante le difficoltà, ha tenuto viva la bandiera giallorossa.
Il successo sul campo ha riportato entusiasmo allo stadio “D’Alcontres-Barone” e risvegliato un sentimento di appartenenza che ora la dirigenza vuole trasformare in linfa per una nuova fase del progetto sportivo. La città, come ricorda Miano sulla Gazzetta del Sud, è chiamata a stringersi attorno alla società: “presenza del pubblico e supporto istituzionale” sono considerati determinanti per garantire continuità alla missione calcistica dell’Igea.
Una piazza da ricompattare, tifosi in appello
Segnali importanti arrivano anche dagli spalti, dove gruppi storici come gli “Igeani Club Vecchia Guardia” chiedono di superare le fratture interne e di “riunificare una tifoseria a pezzi”. La partita col Siracusa ha riacceso una connessione tra squadra e pubblico che non deve essere un episodio isolato, ma il punto di partenza per un’alleanza solida e duratura.
Weekend decisivo: attesa per il vertice interno
Nei prossimi giorni è attesa una riunione interna tra il presidente Massimo Italiano e lo staff dirigenziale per valutare risorse, prospettive e priorità per la prossima stagione. È tempo di bilanci e visione, anche in attesa di possibili nuovi ingressi di imprenditori locali che potrebbero rafforzare il club sul piano strutturale ed economico.
Nel frattempo, mister Luigi Panarelli si è congedato dalla stagione ringraziando tutti per l’esperienza vissuta: «Abbiamo fatto un lavoro che è motivo d’orgoglio, tanti ragazzi sono migliorati». Sul suo futuro resta prudente: «Sono ambizioso, e in Serie D vorrei giocarmi un campionato per vincerlo. Vedremo cosa accadrà».
L’Igea Virtus non vuole disperdere quanto costruito. Il tempo delle celebrazioni è finito: adesso serve un progetto chiaro e condiviso, perché Barcellona merita continuità, visione e una squadra che sia simbolo del territorio.