Come evidenzia Gazzetta del Sud, l’Igea Virtus torna al comando della classifica. Un primato meritato, seppur con l’asterisco legato al recupero della Nissa previsto per il 26 novembre contro l’Athletic Palermo. Nel frattempo, però, gli uomini di Marra si godono la vetta solitaria grazie allo 0-0 esterno con il CastrumFavara e alla contemporanea sconfitta del Savoia a Ragusa.

Secondo Gazzetta del Sud, la prestazione dei giallorossi è stata un concentrato di tenacia e maturità: nei venti minuti conclusivi in inferiorità numerica, l’Igea Virtus non ha concesso nulla, mostrando una compattezza che si sta ormai trasformando in marchio di fabbrica.

La crescita: serie utile, clean sheet e numeri in miglioramento

Come analizza Gazzetta del Sud, lo 0-0 di Favara consegna diversi segnali importanti:

5 risultati utili consecutivi, miglior striscia del girone negli ultimi 450 minuti

4 clean sheet in campionato

solo 5 gol subiti nelle ultime 6 giornate, contro i 9 incassati nelle prime 6

Numeri che certificano la crescita di una squadra capace di leggere e gestire meglio ogni fase della partita. Anche contro il CastrumFavara, l’Igea Virtus ha saputo resistere nei momenti più complicati senza perdere ordine e identità.

Emergenza infortuni e scelte obbligate

Come riporta Gazzetta del Sud, la giornata sembrava cominciare sotto una cattiva stella: nel riscaldamento si è fermato Ferrara, che sarà sottoposto a ecografia. Un’assenza che si aggiunge a quelle di Cess, Bisogno e Samake, costringendo Marra a cambiare i piani.

Impossibilitato a schierare il 3-5-2, il tecnico ha optato per un 4-3-1-2, con Cardinale in avanti, Joao Pedro e Longo mezzali. È mancato solo il guizzo decisivo, ma la difesa – che ha subito un solo gol su azione in trasferta – ha confermato la propria solidità.

Una capolista sempre più consapevole

La prestazione di Favara, conclude Gazzetta del Sud, è l’ennesimo esame superato da una squadra in continua crescita. L’Igea Virtus ha mostrato maturità, disciplina tattica e capacità di soffrire senza snaturarsi.

La vetta, oggi, non è un caso: è il frutto di un percorso costruito passo dopo passo.