“I reati commessi sono chiari”: l’Inter non può più difendersi | L’illecito è stato confermato

Rivelazioni importanti con l’Inter sempre al centro dell’occhio del ciclone mediatico e social. Che cosa è stato detto.
Un’ampia indagine giudiziaria, denominata “Doppia Curva“, condotta dalla Magistratura di Milano, ha portato alla luce una rete illegale profondamente insediata nei gruppi di sostenitori organizzati di Inter e Milan. Nel 2024, un’azione coordinata delle forze dell’ordine ha condotto alla cattura di diciannove figure apicali delle tifoserie estreme. Tra gli arrestati figurano figure di spicco come Andrea Beretta e Marco Ferdico, esponenti della frangia interista, e Luca Lucci, leader milanista.
Le investigazioni hanno svelato come le due fazioni di tifosi gestissero traffici illeciti concernenti la commercializzazione di tagliandi agli eventi sportivi, la gestione delle aree di sosta adiacenti agli stadi e la vendita di prodotti non ufficiali. Parallelamente, sono emersi episodi di brutalità. Tale scenario ha indotto sia l’Inter che il Milan a presentarsi come parte lesa nel procedimento giudiziario, nel tentativo di prendere le distanze.
Un aspetto particolarmente allarmante dell’inchiesta riguarda l’uccisione di Vittorio Boiocchi, figura storica di spicco della curva nord interista, avvenuta nel 2022. Secondo le risultanze investigative, Andrea Beretta avrebbe versato una somma di cinquantamila euro per commissionare l’omicidio, con l’obiettivo di assumere il controllo delle attività illecite.
Le ripercussioni dell’inchiesta si sono estese anche all’ambito sportivo, con la FIGC che ha avviato verifiche interne per valutare eventuali responsabilità dei club e dei soggetti tesserati coinvolti. L’intera vicenda ha sollevato importanti interrogativi sulla gestione dei settori dedicati al tifo organizzato e sulla necessità di intensificare le misure di controllo.
Calciopoli e gli scudetti
Nel 2006, lo scandalo Calciopoli sconvolse il calcio italiano, coinvolgendo diversi club, tra cui la Juventus. A seguito delle indagini, la Juventus fu privata dei titoli di campione d’Italia delle stagioni 2004-05 e 2005-06. Il titolo del 2004-05 non fu assegnato a nessun club, mentre quello del 2005-06 fu conferito all’Inter.
Questa decisione suscitò polemiche, poiché emersero successivamente intercettazioni che coinvolgevano anche dirigenti dell’Inter, ma non furono perseguite a causa della prescrizione. La Juventus ha presentato diversi ricorsi per riottenere i titoli revocati, ma nel 2023 il Consiglio di Stato ha respinto l’ultimo tentativo, confermando l’assegnazione dello scudetto 2005-06 all’Inter.

Le dure parole di Giletti
Il giornalista e conduttore televisivo Massimo Giletti ha recentemente espresso critiche nei confronti dell’Inter riguardo allo scudetto assegnato al club nerazzurro per la stagione 2005-2006. Secondo Giletti, l’Inter dovrebbe “vergognarsi dello scudetto di cartone“, ritenendo che i reati commessi siano evidenti.
Ha inoltre sottolineato che le intercettazioni riguardanti l’Inter erano più gravi di quelle della Juventus, ma non sono state perseguite a causa della prescrizione. Giletti ha affermato: “Una grande società non mette in bacheca un titolo che non le appartiene“. Queste dichiarazioni hanno riacceso il dibattito sull’assegnazione dello scudetto del 2005-2006 all’Inter, dopo la revoca alla Juventus a seguito dello scandalo Calciopoli.