Gol fantasma dell’Athletic Palermo, il Giudice Sportivo respinge il ricorso: niente “prova tv” per la CastrumFavara

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Il caso del gol fantasma che ha fatto il giro d’Italia si chiude—almeno per il primo grado di giudizio—con un nulla di fatto per la CastrumFavara. La Lega Nazionale Dilettanti – Serie D ha infatti pubblicato il Comunicato Ufficiale nel quale il Giudice Sportivo respinge il ricorso presentato dalla società gialloblù dopo la controversa rete convalidata all’Athletic Club Palermo lo scorso 30 novembre.

Un episodio diventato virale: il pallone, uscito dal rettangolo di gioco, rientra in porta passando dalla parte esterna della rete. Un gol irregolare visto e rivisto milioni di volte nelle immagini circolate sui social, riprese anche dalle principali testate nazionali. Nonostante ciò, il Giudice Sportivo non ha ammesso la cosiddetta “prova tv”, scegliendo di basarsi esclusivamente sui referti ufficiali della terna arbitrale—la stessa che in campo aveva convalidato quella rete rivelatasi clamorosamente errata.

La motivazione del Giudice Sportivo

Nel dispositivo ufficiale si legge che:

il reclamo della CastrumFavara, motivato da un presunto errore tecnico dell’arbitro, non trova riscontri nel rapporto di gara;

le immagini richieste come supporto non sono ammissibili in questo tipo di procedimento;

l’episodio contestato rientra nelle valutazioni discrezionali dell’arbitro e non configura un caso di violazione regolamentare tale da determinare la ripetizione della gara.

Conseguenza inevitabile:
convalidato il risultato maturato sul campo, 1-2 per l’Athletic Club Palermo.

Possibile ricorso in secondo grado

La vicenda, tuttavia, non è destinata a chiudersi qui. La CastrumFavara, rappresentata dal legale Vincenzo Russello, è orientata a presentare reclamo al secondo grado di giudizio. La società ritiene infatti che l’episodio abbia alterato la regolarità dell’incontro e intende proseguire nella battaglia per ottenere una revisione della decisione.

Il gol fantasma resta così uno dei casi più discussi della stagione, simbolo di un errore che—almeno per ora—la giustizia sportiva non ritiene sufficiente per ordinare la ripetizione della gara.