“Gli hanno bloccato i conti”: l’ex Juventus nel ciclone delle scommesse | Scoperchiato il vaso di Pandora

Continua a tenere banco il caso scommesse che vede protagonisti attuali ed ex calciatori di Serie A. Spunta un’intercettazione.
Lo scandalo delle scommesse illegali ha nuovamente scosso la Serie A, coinvolgendo almeno parecchi calciatori. Le indagini, avviate dalla Procura di Milano, hanno rivelato che alcuni giocatori, tra cui Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, utilizzavano piattaforme clandestine per scommettere su eventi sportivi diversi dal calcio. Le autorità hanno sequestrato circa 1,5 milioni di euro e disposto arresti domiciliari per cinque persone legate a una gioielleria milanese.
Nicolò Fagioli, già squalificato per sette mesi, ha ammesso di aver contratto debiti fino a tre milioni di euro a causa del gioco d’azzardo. Per saldarli, avrebbe avviato un’attività di rivendita di orologi di lusso, coinvolgendo anche altri calciatori. In particolare, ha citato Morata come fornitore di Rolex a prezzo scontato, sebbene non ci siano prove che quest’ultimo fosse a conoscenza dell’uso illecito.
Tra gli altri giocatori indagati figurano nomi noti come Paredes, Di María, Florenzi, McKennie, Perin, Bellanova e Ricci. Le indagini hanno evidenziato che le scommesse avvenivano su piattaforme non autorizzate, con l’utilizzo di intermediari per mascherare le transazioni. Sebbene non siano emerse prove di combine o manipolazioni di partite, la partecipazione a scommesse illegali rappresenta una violazione delle normative sportive.
Il fenomeno delle scommesse illegali in Italia ha raggiunto un volume d’affari stimato di 25 miliardi di euro, con circa 18,5 miliardi generati da siti non autorizzati. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha bloccato l’accesso a oltre 9.800 portali illegali, evidenziando la diffusione del problema. Le conseguenze penali per i calciatori coinvolti potrebbero essere limitate a sanzioni economiche.
I debiti di Fagioli
Nicolò Fagioli, centrocampista ex Juventus oggi alla Fiorentina, ha ammesso di aver accumulato debiti per quasi 3 milioni di euro a causa delle scommesse su piattaforme illegali. Le prime puntate riguardavano il tennis e i casinò online, ma successivamente si estese anche al calcio. Con l’aumento dei debiti, Fagioli si trovò in una spirale di disperazione.
Per cercare di saldare i debiti, Fagioli chiese prestiti a compagni di squadra, tra cui Gatti e Dragusin, ai quali chiese 40.000 euro ciascuno, sostenendo che servissero per acquistare orologi di lusso. Questi orologi venivano poi consegnati ai gestori delle piattaforme come forma di pagamento. Fagioli ha dichiarato che i compagni erano all’oscuro delle reali motivazioni.

Le intercettazioni e Pirlo
In un’intercettazione, Nicolò Fagioli discute con l’arbitro Pietro Marinoni del coinvolgimento di Nicolò Pirlo, figlio di Andrea Pirlo, nelle scommesse illegali. Fagioli afferma: “È uno di noi”, riferendosi a Pirlo, e aggiunge che il giovane aveva accumulato un debito di 30.000 euro a soli 17 anni. Andrea Pirlo, venuto a conoscenza della situazione, ha reagito bloccando i conti bancari del figlio fino al compimento della maggiore età.
Queste informazioni emergono dall’inchiesta della Procura di Milano sul giro di scommesse illegali che coinvolge diversi calciatori di Serie A. Sebbene Nicolò Pirlo non risulti tra gli indagati, la sua partecipazione è stata menzionata nelle conversazioni tra Fagioli e Marinoni. L’intervento di Andrea Pirlo evidenzia la gravità della situazione e il tentativo di porre fine alle attività illecite del figlio.