Gela, Vittoria non si arrende: «Sarao ci ha traditi, ma prenderò un attaccante più forte»

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«O capitano! Mio capitano!». La celebre frase di Walt Whitman risuona a Gela, ma non per celebrare un eroe: è l’amara esclamazione del presidente Toti Vittoria dopo l’addio del suo leader e capitano, Manuel Sarao, passato ufficialmente alla Nissa. Una decisione che ha scatenato la rabbia e la delusione del numero uno biancazzurro, che in un’intervista a La Sicilia non nasconde il proprio dispiacere: «Mi sento tradito dal mio capitano. Era l’uomo su cui contavo per trascinare la rinascita del Gela, e invece ci ha voltato le spalle alla prima curva».

Come riporta La Sicilia, Sarao, simbolo e goleador della squadra, ha comunicato mercoledì sera al presidente la sua decisione: «Mi dispiace, ma devo andar via da Gela e dal Gela». Una frase che ha colpito nel profondo Vittoria, che lo considerava non solo un giocatore ma un punto di riferimento umano e tecnico. «Non me lo aspettavo da lui – ha detto –. Se fosse stato un altro, ci sarei rimasto male ma l’avrei accettato. Con Sarao no. Lui era il mio capitano».

A convincere l’attaccante, come racconta ancora La Sicilia, è stata un’offerta economica importante da parte del presidente Giovannone della Nissa, difficile da rifiutare per chiunque. Tuttavia, per i tifosi gelesi e per il patron Vittoria, l’addio di Sarao ha il sapore di un tradimento. «Per noi è come una pugnalata alla schiena», ha dichiarato il presidente, che però non ha perso tempo nel rilanciare: «Prometto ai tifosi che prenderò un attaccante più forte di lui. Chiodo scaccia chiodo».

Il clima si preannuncia infuocato: tra due settimane è in programma Gela-Nissa, e il ritorno di Sarao al “Presti” si annuncia ad alta tensione, con i tifosi pronti a far sentire il proprio disappunto.

«Prima di essere presidente – ha concluso Vittoria a La Sicilia – io sono un tifoso. E vedere andar via il mio capitano così, proprio non lo accetto»