Gela in crisi, tifosi allarmati per gli addii di Sarao e Sartore

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Momento delicato per il Gela, atteso oggi al “Vincenzo Presti” dal confronto con il Sambiase (calcio d’inizio alle 16:00). Come riporta Franco Gallo su La Sicilia, la sfida si giocherà in un clima di forte preoccupazione e di tensione crescente tra i tifosi biancazzurri, scossi dalle ultime vicende societarie.

A tenere banco è soprattutto l’addio polemico del capitano Manuel Sarao, che in settimana ha lasciato il club per accasarsi alla Nissa. A ruota è arrivata la risoluzione del contratto con Francisco Sartore, approdato invece alla Reggina. Due uscite pesanti che hanno lasciato il segno nello spogliatoio e acceso il malcontento della piazza.

Come sottolinea La Sicilia, Sarao e Sartore erano due “pezzi da novanta” del mercato estivo, simboli del progetto biancazzurro. Dopo appena dieci giornate di campionato, hanno deciso di cambiare aria, un segnale preoccupante per l’ambiente e per la stessa dirigenza, che prova a mantenere la calma ma deve fare i conti con una tifoseria sempre più disillusa.

Il presidente Toti Vittoria ha cercato di smorzare le polemiche, ma la domanda tra i sostenitori è ormai ricorrente: «Cosa sta succedendo alla società del Gela?». La squadra di Cacciola, intanto, attraversa un periodo negativo: nelle ultime sei partite ha raccolto una sola vittoria e cinque sconfitte, scivolando nelle zone calde della classifica.

Il match odierno contro il Sambiase, che precede i gelesi di tre punti, diventa così un crocevia fondamentale per la stagione. Gli ospiti, squadra tosta e ben organizzata, rappresentano un ostacolo insidioso. Mister Cacciola dovrà fare i conti con diverse assenze, tra cui Aperi (squalificato) e gli infortunati Bollino e Benassi, ancora alle prese con problemi fisici.

Come evidenzia Franco Gallo su La Sicilia, in casa Gela servono compattezza e una scossa immediata per invertire la rotta e ristabilire fiducia con la tifoseria. La gara contro il Sambiase, più che una semplice sfida di campionato, è una prova di orgoglio e di identità per un gruppo che rischia di smarrirsi troppo presto.