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Gazzetta dello Sport: “Serie C. Arriva il salary cap”

FIRENZE – Dopo mesi di confronto tecnico e dibattiti accesi, il salary cap è pronto a diventare realtà nella Serie C italiana. Come riporta Matteo Pierelli sulla Gazzetta dello Sport, l’assemblea della Lega Pro ha approvato una misura storica: un tetto agli stipendi dei calciatori, che sarà applicato in via sperimentale a partire dalla stagione 2025/26 e reso definitivo dal campionato successivo, 2026/27.

Il presidente della Lega Pro Matteo Marani, promotore della riforma fin dalla sua rielezione lo scorso ottobre, ha ribadito la necessità di mettere un freno a una spirale di spese insostenibili: «Bisogna assolutamente controllare i costi per evitare che il calcio si ritrovi in difficoltà finanziarie», ha dichiarato. «Il salary cap era una delle proposte per il mio nuovo mandato: ora ci siamo».

Come funziona il tetto salariale
Non ci sarà un tetto identico per tutti i club, ma il limite sarà calcolato in base alla sostenibilità economica di ciascuna società. Ogni squadra potrà spendere massimo il 55% del rapporto tra emolumenti e valore della produzione, una formula pensata per garantire equità tra piazze di dimensioni e disponibilità differenti. La regola entrerà in vigore solo per i contratti siglati dopo il 1° luglio 2025. I contratti in essere, dunque, non saranno computati.

Nel primo anno non sono previste penalizzazioni sportive: gli sforamenti comporteranno sanzioni economiche, il cui ricavato andrà a finanziare la “seconda gamba” della riforma Zola, che punta a rafforzare i settori giovanili. Tuttavia, i club che rifiuteranno di pagare queste multe incorreranno in debiti sportivi, con potenziali ripercussioni sull’iscrizione ai futuri campionati.

Un software per il monitoraggio
Nel corso della fase sperimentale, tutte le società saranno dotate di un software di controllo mensile, che consentirà di verificare in tempo reale la conformità alle nuove regole. Obiettivo: evitare sorprese e permettere alle dirigenze di adattarsi gradualmente al nuovo scenario.

Un calcio più sostenibile
Come evidenzia ancora la Gazzetta dello Sport, l’adozione del salary cap si inserisce in un piano più ampio per restituire equilibrio economico al sistema Serie C, spesso funestato da fallimenti, penalizzazioni e bilanci fuori controllo. Le esclusioni recenti di Taranto e Turris, così come le difficoltà di molti altri club, hanno accelerato la necessità di un intervento strutturale.

«Senza una gestione sana – ha concluso Marani – il calcio non può sopravvivere. Serve una svolta culturale, e questo è un passo nella giusta direzione».

Il 2025/26 sarà l’anno del rodaggio, ma dal 2026/27 la Lega Pro cambierà volto, e chi non si adeguerà rischierà di restare indietro.

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Redazione