Aperturedestra

Gatto: «Avremo un’intera città a spingerci»


MESSINA – Missione compiuta. Il Messina supera la Juventus Next Gen per 2-1 e, al termine di una lunga e appassionante rincorsa, conquista l’accesso ai playout per restare in Lega Pro. Come racconta la Gazzetta del Sud, una squadra encomiabile, capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo, si è guadagnata sul campo questa possibilità, dopo mesi di incertezze e difficoltà.

I biancoscudati hanno subito indirizzato la gara: al 13’ Gil viene espulso per fallo su Petrucci lanciato a rete, e al 22’ Tordini trova l’incrocio dei pali con un destro a giro per il vantaggio. Sei minuti dopo, il raddoppio: cross da destra di Garofalo e colpo di testa vincente di Luciani, replicando uno schema già visto a Foggia. La Juventus Next Gen prova a reagire, sfiorando il gol con Anghelè, ma il Messina chiude un primo tempo dominato, con anche due reti annullate per fuorigioco.

Nella ripresa, gli ospiti accorciano subito con Amaradio, bravo di testa su assist di Guerra. Da quel momento il Messina soffre di più, ma regge: Garofani si oppone a Garofalo e Gyamfi, mentre al 44’ Citi viene espulso lasciando la Juventus in nove uomini. Alla fine è festa grande al “Franco Scoglio” davanti a oltre settemila tifosi.

Antonio Gatto, subentrato in panchina, centra due vittorie su due, conquistando i playout contro il Foggia:
«Abbiamo fornito una prova eccellente – ha detto il tecnico alla Gazzetta del Sud –. Se avessimo chiuso il primo tempo con uno scarto maggiore, nessuno avrebbe avuto da ridire. Dopo il gol subito, era normale soffrire un po’, ma Krapikas non ha dovuto fare interventi decisivi. Ora pensiamo al Foggia: anche loro dovranno preoccuparsi del Messina, una squadra che ha una città intera alle spalle».

L’andata si giocherà sabato 10 maggio al “Franco Scoglio”. Due settimane per recuperare energie e giocatori acciaccati come Lia, Gyamfi e Ingrosso, infortunati ieri, e Gelli, che ha stretto i denti pur di restare in campo.
«Sarà fondamentale recuperare al meglio anche a livello mentale» ha concluso Gatto.

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Redazione