Folgore, Barraco dopo il 0-5 col Licata: «Contestazione ingiusta. Ho estromesso Di Tommaso, non vendo e non mi dimetto»
Dopo la pesante 0-5 col Licata, la presidente della Folgore Margherita Barraco — intervistata da CNews.it — fa il punto tra campo e società, respingendo le contestazioni e rivendicando le scelte dell’ultimo mese.
«Sconfitta prevedibile, ma maturata male»
«La sconfitta poteva essere prevedibile per la caratura dell’avversario, non per come è maturata: si sono visti limiti e inesperienza», spiega Barraco, ricordando l’avvio complicato «come l’anno scorso con l’Atletico Palermo». Obiettivo minimo dichiarato: «Salvarci».
«Il progetto argentino si è rivelato una delusione»
La presidente ripercorre l’accordo con l’investitore argentino Diego Di Tommaso: «Ha versato 30mila euro, non solo per chiudere pendenze ma anche per l’iscrizione e l’avvio di stagione. Poi ho visto arrivare tanti giovani senza un progetto concreto: sembrava una scuola calcio».
Barraco racconta di aver «scoperto una manovra per estromettere me e Peppe Salvo». Grazie al sostegno dell’ing. Tilotta e di Salvo, «ho ottenuto la maggioranza ed estromesso Di Tommaso». E aggiunge: «Se andremo al braccio di ferro, la scrittura privata vale a 360 gradi, compreso l’onere di corrispondere gli stipendi».
«Ricostruzione in corsa e mercato aperto»
Chiuso il capitolo argentino, la Folgore ha dovuto «ricostruire una squadra a meno di un mese dall’inizio». Il tecnico — cui Barraco riconosce «il merito di averle aperto gli occhi» — ha favorito l’ingresso di un nuovo vicepresidente e di un direttore sportivo.
Sul mercato: «È arrivato un rinforzo, ne attendiamo altri — anche un difensore che gioca in Italia — e restiamo in trattativa. La parentesi Corea è saltata per mancato svincolo, ma ci proveremo ancora». Priorità: «Trovare profili all’altezza della maglia».
«Contestazioni oltre il limite: porte chiuse se serve»
Dura la posizione sui tifosi: «Contestare è legittimo, ma il “vendi e vattene” no. Ho messo faccia, tempo, soldi e salute; chiedo rispetto ed educazione». Barraco conferma la linea: «Oggi ho chiuso le porte, e potrei richiudere la Curva. La squadra ha bisogno di tranquillità».
«Non vendo e non mi dimetto»
Finale senza ambiguità: «Non vendo e non mi dimetto. È un mio problema trovare capitali. La Folgore la salviamo».