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Dos Santos: «Avola, un sogno che voglio vivere fino in fondo»


Tra i protagonisti assoluti del campionato di Eccellenza siciliana – girone B c’è Flavio Dos Santos, classe 1989, attaccante brasiliano e trascinatore dell’Avola Calcio, oggi primo in classifica. L’obiettivo dichiarato è il ritorno in Serie D, categoria che la società non disputa da oltre cinquant’anni.

Intervistato da SerieD24.com, il bomber verdeoro ha raccontato le sue sensazioni dopo i primi mesi in Sicilia:

«Essere qui ad Avola è una sensazione bellissima. Prima di essere una grande squadra, siamo un gruppo umano straordinario. Abbiamo un allenatore come Attilio Sirugo, per noi quasi un secondo papà».

«Ho accettato subito l’Avola, mi ha conquistato»

Dos Santos ha già realizzato sette reti tra campionato e coppa, ma il suo entusiasmo va oltre i numeri:

«Mi trovo benissimo. Lo scorso anno, da avversario con il Vittoria, rimasi colpito dal gioco di Sirugo. Quando è arrivata la proposta dell’Avola, ho accettato subito, senza pensarci. Il primo incontro con il presidente mi ha trasmesso fiducia e serietà. Il nostro obiettivo è la Serie D, e stiamo facendo di tutto per conquistarla».

«La maschera? Da necessità a portafortuna»

Uno dei tratti distintivi del centravanti è la maschera protettiva che indossa dopo un infortunio allo zigomo:

«L’ho messa per precauzione, ma ormai è diventata il mio portafortuna. La prima volta che la indossai segnai una tripletta e da allora non l’ho più tolta».

«Con Santillo rapporto speciale, i tifosi ci spingono sempre»

Parlando del connazionale Matheus Santillo, Dos Santos ha aggiunto:

«È un ragazzo speciale, mi ha aiutato tantissimo nei primi giorni ad Avola. Anche i tifosi mi hanno accolto con grande affetto: sento la loro passione ogni domenica».

«Con la Leonzio servirà il massimo: nel nostro girone non esistono gare facili»

Sull’imminente sfida contro la Leoncio, il bomber ha le idee chiare:

«Nel nostro girone non esistono partite semplici. Andremo a giocare sul campo della quarta in classifica per imporre il nostro gioco e la filosofia del mister».

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Redazione