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Cutrufo: «Turati non ha colpe, altri sì»


SIRACUSA – L’ex presidente del Siracusa Calcio, Gaetano Cutrufo, è tornato a parlare del difficile momento vissuto dalla squadra, attualmente ultima in classifica dopo otto giornate di Serie C. In un’intervista concessa al Quotidiano La Sicilia, Cutrufo ha difeso apertamente l’allenatore Marco Turati, puntando invece il dito contro la gestione societaria e il direttore sportivo.

«Non mi sono mai intromesso perché non è mia consuetudine farlo — ha dichiarato l’ex patron al quotidiano — ma la società e il direttore sportivo stanno mandando al macero un tecnico come Turati, che ha rinunciato a un contratto oneroso in Serie A per ripartire da una città a cui è affezionato».

Cutrufo sottolinea come il problema non sia la guida tecnica, bensì la mancanza di programmazione e chiarezza a livello gestionale: «Avevo invitato il presidente Ricci a pianificare con maggiore attenzione gli aspetti organizzativi, sia sul mercato che nelle risposte ai tifosi. Mi sono adoperato nel periodo della rifusione per trovare soluzioni e avevo portato anche due imprenditori del Nord disposti a partecipare al 50% e garantire sostegno economico, ma Ricci ha temporeggiato, mantenendo un atteggiamento poco deciso».

L’ex presidente, riferisce La Sicilia, accusa la dirigenza di aver lasciato il tecnico isolato in una situazione difficile: «Turati sta facendo il suo lavoro con serietà, ma è stato abbandonato. Serve chiarezza e responsabilità da parte di chi guida la società, per il bene del Siracusa e dei suoi tifosi».

Cutrufo non risparmia critiche nemmeno a chi, a suo dire, ha alimentato tensioni interne e creato fratture tra società e squadra. «È evidente — ha aggiunto — che se Ricci avesse voluto davvero fare mercato, avrebbe potuto contare su più aiuti. Invece si è preferito temporeggiare, e ora il Siracusa ne paga le conseguenze».

Infine, l’ex patron ricorda come in passato il club abbia già pagato scelte simili, tra allenatori contestati e mancanza di coesione: «Turati non ha colpe. Se continua così, la squadra rischia la retrocessione. Servono coraggio e chiarezza, non scaricabarile».

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Redazione