
Il primato in classifica, lo zero nella casella delle sconfitte interne e quello – ancora più clamoroso – dei gol subiti al Massimino. Il Catania chiude il girone d’andata guardando tutti dall’alto, sostenuto da numeri che raccontano molto più di una semplice buona partenza. Lo sottolinea La Sicilia, fotografando una squadra che in casa ha costruito una vera e propria fortezza: nove vittorie e un solo pareggio, sette successi consecutivi e nessuna rete incassata davanti al proprio pubblico.
Un cammino che riporta alla memoria stagioni simboliche. Non accadeva dal campionato dominato in Serie D nell’era Pelligra, né dal 1998-99, quando il Catania guidato da Piero Cucchi chiuse l’andata al primo posto tornando in Serie C1. Oggi la situazione è diversa, il livello è più competitivo, ma il dato resta: i rossazzurri sono davanti a tutti. E, come evidenzia La Sicilia, lo sono in un contesto di lotta serrata con piazze attrezzate come Benevento, Salernitana, Cosenza e Casarano.
La forza del Catania sta soprattutto nella compattezza. L’ambiente si è ricompattato, la squadra gioca nonostante assenze pesanti come quelle di Aloi e Cicerelli e sopperisce anche alle squalifiche. Un paradosso che rafforza il valore del gruppo: i due capocannonieri della scorsa stagione sono uno fermo ai box e l’altro ancora a secco, ma il rendimento non ne risente. Un segnale chiaro, rimarcato ancora da La Sicilia, della solidità costruita da Toscano.
I numeri difensivi sono da capogiro. Al Massimino il Catania vanta la miglior difesa d’Europa: Dini imbattuto, nessuna squadra – dalla Serie A ai dilettanti, passando anche per altri campionati continentali – ha fatto meglio. Dieci gare senza macchia, uno “zero” che pesa come dieci. E questo nonostante le difficoltà: Ierardi fermato da squalifica e infortunio, Di Gennaro costretto a saltare l’ultima, Pieraccini chiamato a sostituire, Allegretto inseritosi con autorità nel terzetto base. Celli, infine, continua a essere una garanzia sulle due fasi. Un quadro che La Sicilia definisce invidiabile.
Non è però solo la difesa a fare la differenza. Il Catania segna con tutti: sono già undici i giocatori andati a rete. Forte e Lunetta guidano la classifica interna con sette gol, seguiti da Cicerelli a cinque, Jimenez e Ierardi a tre, Donnarumma a due, quindi Corbari, Di Gennaro, Di Tacchio, D’Ausilio e Aloi a uno. Toscano lavora per aprire spazi e favorire gli inserimenti, rendendo la manovra imprevedibile. Anche questo, come sottolinea La Sicilia, è un segnale di maturità.
Il Massimino è il cuore pulsante di tutto. Nelle dieci gare casalinghe disputate finora sono state registrate 177.020 presenze complessive tra abbonati e biglietti singoli, con una media costante e in crescita che colloca il Catania stabilmente tra le prime 15 piazze d’Italia per affluenza, considerando Serie A, B e C. In Terza Serie non c’è paragone, e persino molte realtà di Serie B guardano con ammirazione. L’ultima giornata ha superato quota 19 mila spettatori, anche se qualche abbonato è rimasto a casa. Segno che lo stadio, oggi, rischia quasi di diventare troppo piccolo.
Dal campo al mercato. Il Catania non farà rivoluzioni, ma interventi mirati. Una linea tracciata già in estate dalla società – da Pelligra a Grella, passando per Zarbano e Ivano Pastore – e portata avanti in costante confronto con Toscano. L’obiettivo è colmare la lista: servono un fantasista e un mediano, soprattutto in attesa dei rientri di Cicerelli e Aloi.
In questo contesto si inserisce la trattativa per Bruzzaniti. Con il Pineto il dialogo è stato definito costruttivo: c’è il gradimento del giocatore, restano da limare alcune differenze economiche e da respingere la concorrenza di altri club. Situazione in evoluzione, come riporta La Sicilia. Sul fronte uscite, Caturano non tornerà al Potenza, De Rose è seguito dal Cosenza, mentre Luperini ha contatti con il Gubbio.
Il Catania, intanto, guarda tutti dall’alto. Con i numeri, con la gente e con una convinzione che cresce partita dopo partita.
