Capuano vince il ricorso contro il Trapani: respinta la richiesta di risoluzione del contratto per “inadempienza”
Si chiude a favore di Ezio “Eziolino” Capuano la lunga querelle legale con il Trapani Calcio. Il Collegio Arbitrale ha infatti rigettato integralmente il ricorso presentato dalla società di Valerio Antonini, che chiedeva la risoluzione del contratto con l’allenatore per «grave e constatata inadempienza contrattuale».
La decisione
Nel dispositivo, l’organo arbitrale ha dichiarato inammissibile il ricorso del Trapani, riconoscendo «la categorica insussistenza della grave e constatata inadempienza contrattuale» prevista dall’articolo 19, lettera e) dell’Accordo Collettivo Lega Pro–AIAC–FIGC.
Il Collegio ha inoltre sottolineato diversi vizi procedurali nella posizione del club siciliano:
il ricorso non sarebbe stato presentato entro i 10 giorni dall’esonero di Capuano;
non sarebbe stata notificata alcuna diffida formale al tecnico;
mancherebbe la constatazione dell’inadempienza contestata.
Di conseguenza, la domanda di risoluzione del contratto è stata giudicata inf fondata in fatto e in diritto.
Il tecnico chiede il risarcimento
Nella sua difesa, Capuano – assistito dai propri legali – aveva presentato anche una domanda riconvenzionale chiedendo un risarcimento da un milione di euro per danno d’immagine e professionale. Tale richiesta sarà valutata in sede successiva, ma il Collegio ha già dichiarato inammissibili e irrilevanti le testimonianze presentate dal Trapani, definite «generiche, contraddittorie e prive di fondamento probatorio».
Il commento e le prospettive
La sentenza rappresenta una vittoria piena per Capuano, che aveva lasciato Trapani tra le polemiche dopo un breve periodo in panchina. Il tecnico, oggi libero da vincoli, potrà ora concentrarsi sul futuro professionale, mentre per il club granata la decisione segna un nuovo passo in una stagione già segnata da tensioni interne e giudiziarie.