Caos Messina, la Cooperativa si ferma: «Impossibile rilevare il titolo sportivo dell’Acr»

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Non c’è solo la registrazione del marchio “Associazioni Calcio Riunite Messina” tra le mosse a sorpresa della Società Cooperativa Calcio Messina. Come riportato da Davide Billa sulla Gazzetta del Sud, la nuova realtà presieduta da Antonino Indaimo ha tentato un’azione forte e simbolica: rilevare il titolo sportivo dell’Acr per salvare identità e futuro del calcio cittadino. Un progetto ambizioso, frenato però dalle maglie rigide della normativa federale.

«Nel tentativo di salvaguardare storia, identità e tradizione del calcio messinese, la nostra Cooperativa ha valutato la possibilità di inserirsi in un percorso che portasse all’acquisizione del titolo sportivo dell’Acr Messina», si legge nel comunicato ufficiale riportato da Billa su Gazzetta del Sud. L’idea era chiara: immettere liquidità per garantire l’iscrizione in Serie D, lasciando alla proprietà il compito di saldare i debiti.

Ma il sogno si è infranto contro le Norme Organizzative Interne della FIGC. Come riferito ancora da Gazzetta del Sud, dopo consulti legali e pareri di esperti in diritto fallimentare e sportivo, è emerso che il piano della Cooperativa non è attuabile all’interno delle regole federali. «Abbiamo chiesto, tramite PEC, al commissario giudiziale Maria Di Renzo, massimo rigore e rispetto delle norme – ha dichiarato Indaimo – perché la comunità sportiva messinese è nuovamente ostaggio di chi ha causato questo disastro».

Nonostante il blocco operativo, l’iniziativa della Cooperativa resta un segnale forte. Un gesto di «identità e appartenenza», come evidenziato ancora da Indaimo e soci, intervistati da Davide Billa per Gazzetta del Sud. In un’estate segnata più da carte bollate che da programmazione sportiva, il calcio a Messina resta sospeso tra fallimenti, limiti normativi e speranze affidate a pochi spiragli legali.