Caos Inter, a rischio la finale: la società “paga per il caso ultras” | La giustizia è stata applicata

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Beppe Marotta (LaPresse) Goalsicilia

A pochi giorni dalla finale di Champions Inter al centro della bufera mediatica e social a causa di problemi con i tifosi. 

L’inchiesta “Doppia Curva”, avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha svelato una rete criminale che coinvolgeva i gruppi ultras di Inter e Milan, con legami con la ‘Ndrangheta. Le indagini hanno portato all’arresto di 19 persone, tra cui Andrea Beretta, ex leader della Curva Nord interista, accusato dell’omicidio di Antonio Bellocco, affiliato alla ‘Ndrangheta, e Marco Ferdico, altro esponente di spicco della tifoseria nerazzurra.

Le attività illecite scoperte includevano estorsioni, gestione abusiva dei parcheggi e del merchandising allo stadio San Siro, nonché la rivendita illegale di biglietti. Le due tifoserie avevano stipulato un “patto di non belligeranza” per spartirsi i profitti derivanti da queste attività.

In ambito sportivo, l’Inter ha patteggiato con la giustizia sportiva, accettando una multa di 70.000 euro. Inoltre, il club ha deciso di costituirsi parte civile nei processi derivanti dall’inchiesta, cercando di prendere le distanze dalle attività illecite emerse.

A seguito dell’inchiesta, la struttura della Curva Nord è stata smantellata: lo striscione unico è stato rimosso e i gruppi ultras sono tornati a operare in modo indipendente, segnando la fine di un’era per il tifo organizzato interista. L’operazione “Doppia Curva” ha evidenziato la necessità di un controllo più rigoroso.

Proteste tifosi per biglietti finale

A pochi giorni dalla finale di Champions League tra Inter e Paris Saint Germain, circa 500 ultras della curva interista hanno manifestato davanti alla sede del club. La protesta, caratterizzata da striscioni, cori e fumogeni, è nata dall’esclusione di molti tifosi dalla distribuzione dei biglietti per la partita di Monaco di Baviera.

Gli ultras contestano i criteri adottati dalla società, che hanno privilegiato gli abbonati storici e i soci degli Inter Club, lasciando fuori molti sostenitori abituali delle trasferte. Tra gli striscioni esposti: “La cosa che fa schifo è che hai abbandonato chi non ti ha mai tradito”. La decisione dell’Inter di non riservare biglietti alla Curva Nord è stata influenzata dall’inchiesta “Doppia Curva”, che ha svelato attività illecite nella gestione dei biglietti da parte di alcuni capi ultras.

Tifosi Inter (LaPresse) Goalsicilia

L’Inter non ha cambiato idea

In vista della finale di Champions League a Monaco di Baviera, gli ultras della Curva Nord dell’Inter avevano richiesto un incontro urgente con la dirigenza del club per discutere della pianificazione della trasferta e dell’assegnazione dei biglietti. Come riportato da “Corriere.it”, l’avvocato Mirko Perlino, rappresentante storico degli ultras, ha inviato una lettera al presidente dell’Inter, Beppe Marotta, al questore Bruno Megale, al procuratore Marcello Viola e al presidente del Tribunale, Fabio Roia, per formalizzare la richiesta.

Così come riporta “Corriere.it”, la società, tuttavia, ha deciso di non cedere alle richieste, mantenendo una linea di fermezza nei confronti delle richieste avanzate. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra il club e i gruppi organizzati della tifoseria, soprattutto dopo le recenti inchieste che hanno coinvolto alcuni esponenti della Curva Nord.