Ballarino torna a parlare: “Vogliamo vincere il campionato, servono arbitri all’altezza”

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Antonino Ballarino (Youtube) Goalsicilia

Dopo il silenzio stampa osservato nella giornata di ieri, torna a parlare il patron della Reggina, Nino Ballarino, intervenuto ai microfoni di Radio Flebea. Il presidente amaranto ha ribadito con forza l’obiettivo stagionale: conquistare la promozione in Serie C.

“Il mio obiettivo iniziale era vincere il campionato e non è cambiato. In un modo o nell’altro dobbiamo andare in Serie C. Siamo ad un passo dal sogno e vogliamo trasformarlo in realtà. Capisco che anche a Siracusa hanno lo stesso obiettivo, ma a fine stagione, per chi non ce la farà, sarà una grande delusione. In questo campionato ci sono state due grandi squadre: da novembre il Siracusa è sempre stato davanti, noi a inseguire, ma oggi il margine è sottile. Nessuno ha davvero sbagliato.”
Gli sfoghi e gli arbitraggi contestati

Ballarino ha spiegato il motivo del duro sfogo avvenuto nei giorni scorsi:
“Era la collera accumulata in una settimana. Gli errori arbitrali possono capitare, lo sappiamo e ce ne siamo lamentati anche attraverso i canali ufficiali. Tuttavia, gli errori che abbiamo subito sono stati tanti e sempre contro di noi. Non prendiamo un rigore da tre mesi pur avendo il miglior attacco del campionato e ci sono stati annullati diversi gol regolari.”

Un malumore crescente, anche legato al mancato supporto, secondo Ballarino, da parte di tutto l’ambiente:
“Lunedì scorso il nostro direttore generale ha evidenziato gli errori a favore di alcuni e mai a nostro favore, dati alla mano. Anche il sindaco è intervenuto, ma mi aspettavo un’unione più forte da parte di tutta Reggio. La Reggina non è una cosa personale, l’azienda è mia, ma la squadra è della città. Invece di unirci, abbiamo assistito a divisioni inutili.”
Un appello all’unità e arbitraggi adeguati

Il patron amaranto ha chiuso con un chiaro appello:
“Chiedo arbitri bravi per quest’ultima partita. Non posso essere il solo a chiederlo. È fondamentale che la città si faccia sentire, come ha fatto il sindaco. Non possiamo accettare di vedere compromesso il nostro sogno per errori arbitrali. Il silenzio stampa non era contro nessuno, voleva solo proteggere la squadra in questo momento decisivo.”