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Barraco a GS.it: ‘’Ricordi fantastici al Trapani. Spiego perché sono al Paceco, nessuna paura del Troina’’

Barraco a GS.it: ‘’Ricordi fantastici al Trapani. Spiego perché sono al Paceco, nessuna paura del Troina’’


Le esclusive di Goalsicilia.it-Il fuoriclasse dei rossoargento.

Il calcio può essere descritto con tanti aggettivi negativi, ma sa essere anche molto romantico. Dario Barraco, 31 primavere sulle spalle e una carriera in Lega Pro con qualche apparizione anche in serie B, ha deciso di ripartire dall’Eccellenza siciliana proprio per una scelta di cuore. Da poco più di un paio di mesi gioca con la maglia del Paceco, primo in classifica a braccetto col Troina nel massimo campionato dilettantistico regionale. Queste le sue parole in esclusiva a Goalsicilia.it.

Dario, in molti guardando le gare del Paceco si chiedono “Ma questo che ci fa qua?”. Ecco, che ci fai qua?

“Mi sono sposato a giugno qui a Trapani. Ho avuto delle proposte dalla Lega Pro, ma non mi andava di allontanarmi da casa. Sono un ragazzo che ha dei valori ed una volta sposato non mi andava di andar via, volevo vivere questo matrimonio. Il Paceco si è messo a disposizione per farmi allenare, poi mi hanno chiesto se volevo restare e ho detto ok. Mi è sempre piaciuto giocare a calcio, al di là della categoria. I compagni sono stati fantastici, mi hanno accolto subito bene, la società idem. Insomma non potevo fare scelta migliore”.

Piccolo passo indietro. 10 giugno 2012, il Trapani perde in finale play off con il Lanciano e addio sogno serie B. La promozione arriverà l’anno dopo, ma tu indossi un’altra maglia. Come mai?

“Lo devi chiedere al Trapani (ride, ndr). Sono arrivato in scadenza a giugno e ci siamo salutati. Ognuno ha fatto la sua strada ma con il signor Morace c’è sempre stato un rapporto molto cordiale. Per fortuna il Trapani l’anno dopo è arrivato in B e per fortuna ci sono arrivato anch’io anche se con la maglia del Latina”.

La decisione è stata presa dalla società o da mister Boscaglia?

“Credo dalla dirigenza. Quando parlammo a gennaio del rinnovo la società ha fatto dei passi indietro e ognuno ha scelto la situazione migliore. Ripeto però che ci siamo lasciati davvero molto cordialmente”.

Qual è il momento in maglia granata che ricordi con più piacere?

“Sicuramente la finale con l’Avellino. Sul podio metto anche il mio esordio contro il Piacenza dove abbiamo vinto con un mio gol. Tanti momenti davvero belli, anche perché non avevamo una squadra costruita per vincere ma giocavamo alla grande”.

Secca: il Trapani si salva?

“Secondo me sì. Ha tutte le carte in regola per mantenere la categoria. Anche perché ci sono delle squadre in difficoltà che saranno penalizzate e questo potrà essere un aiuto. È un bene che il Trapani si salvi, nel calcio di oggi è difficile trovare società serie e sane come quella granata”.

L’anno scorso al Messina 15 presenze due gol e l’addio in estate. Come mai?

“Eh, avevo un anno di contratto (ride, ndr). Ho un ottimo ricordo del gruppo dell’anno scorso, soprattutto nel girone d’andata era tutto ok. In quello di ritorno c’è stato qualche problemino a livello societario e si è visto anche in questa stagione”.

Torniamo al presente. Gli avversari ti riservano un’attenzione particolare? Come stanno caviglie e malleoli?

“Come sempre. Come in serie B o Lega Pro, insomma male, menano (ride, ndr). Scherzi a parte anche in Eccellenza ci sono giocatori davvero validi, sia nella mia squadra che in altre squadre, ed ovunque mi hanno rispettato. Non sono il tipo che fa pesare di arrivare dal professionismo, da quando sono qui mi sono messo a disposizione con tutti come se avessi giocato sempre in Eccellenza. Questa cosa credo sia stata apprezzata da compagni e società. Abbiamo un gruppo, credimi, fantastico”.

È stato difficile calarsi nel calcio di Eccellenza?

“Sicuramente a livello mentale e tattico con la Lega Pro ci sono tantissime differenze. Se non ti cali di testa in questo campionato fai tanta fatica. In passato tanti calciatori scesi di campionato hanno fatto fatica. La gente pensa che è facile visto che arrivi da categoria superiori, ma non è così perché se non ci sei mentalmente hai ancora più difficoltà degli altri. Poi stai sempre sulla bocca di tutti. Se sbagli sei il primo ad essere messo in croce, quindi devi dare anche qualcosa in più. Tutti aspettano il passo falso per parlare, non bisogna dargli modo di farlo”.  

Domenica scorsa una doppietta da far brillare gli occhi che è valsa tre punti ad Alcamo...

“La scorsa settimana non mi sono allenato perché ho avuto l’influenza, quindi di fatto ho giocato domenica senza preparazione. Dopo il riscaldamento avrei voluto rinunciare perché ero già affaticato (ride, ndr). Nel primo tempo abbiamo trovato difficoltà, nella ripresa pur non giocando benissimo, come sempre abbiamo messo tanto cuore e siamo riusciti a ribaltarla”.

Raccontaci la doppietta...

“Il primo su un cambio di gioco di Cumbo mi sono trovato a tu per tu con il loro terzino, l’ho saltato e ho tirato a giro sul secondo palo sotto l’incrocio”.

Che percentuale di fortuna c’è stata?

“Ahahahah (ride di gusto, ndr) nessuna. Sono abituato a fare questi gol, lo dico perché esistono, non voglio vantarmi”.

Il secondo su punizione...

“Eravamo all’88’, due/tre metri oltre il limite. Volevo calciare sopra la barriera, ma era troppo folta e ho deciso di calciare sul palo del portiere e la palla si è insaccata dove volevo”.

Domenica il Mazara, che gara sarà?

“È la squadra più in forma del campionato. Conosco bene mister Modica perché l’ho avuto in C a Celano, fanno un gran bel gioco e davanti sono sempre pericolosi. Partita delicata, loro sono in gran forma ma noi vogliamo vincere a tutti i costi. Di sicuro sarà una bella partita”.

È fastidioso essere primi con questo Troina che vi cammina accanto?

“Noi dobbiamo guardare solo a noi. Ce la metteremo tutta per rimanere primi fino alla fine. Loro sono un’ottima squadra, hanno una rosa di 20/22 giocatori tutti sullo stesso livello. Noi però non abbiamo paura di nessuno e scendiamo in campo per cercare di vincere e rimanere in vetta”.

Tra tre settimane vi incontrate, ma nel percorso voi avete Mazara e Campofranco, loro Marsala e Favara...

“Negli ultimi due mesi di campionato le, tra virgolette, ‘piccole’ sono pericolosissime perché si vogliono salvare, quindi non c’è nessuna partita facile. Anzi, guai a sottovalutare qualsiasi squadra sarebbe un grosso errore, sia da parte nostra che da parte del Troina”.

Il prossimo anno...?

“Boh (ride, ndr). Intanto pensiamo a chiudere questo campionato al meglio”.

L’obiettivo potrebbe essere tornare nel professionismo?

“Credimi Dario, non lo so. La mia priorità è stare vicino casa e per adesso sono concentrato solo su questa stagione,. A giugno poi si vedrà”.

La Federazione ha spostato le ultime giornate per la partecipazione al ‘Torneo delle Regioni’. Questa modifica, tre partite in una settimana poi l’ultima giornata a distanza di 21 giorni, per un calciatore cosa può significare?

“(ride, ndr) Mi viene da ridere. Che ti devo dire? È una decisione un po’ strana, arrivare alla penultima e aspettare un mese per giocare l’ultima è boh, strano. Io però sono calciatore, faccio il mio lavoro. Purtroppo o per fortuna dobbiamo stare alle loro regole, non possiamo fare granché noi giocatori. Ripeto, è strana, ma se la Federazione ha deciso così, amen”.

Dario Li Vigni
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