Igea Virtus, favola Crinò dalla sofferenza alla rinascita: gli ostacoli esistono per chi non sa superarli...

"Un sogno tornare qua dopo due anni in questo modo e con un gol così". Sta per finire il primo tempo, tra Igea Virtus e Sarnese il risultato è bloccato sullo 0-0. Mister Raffaele si gira, indica il numero 19: ''Riscaldati''. Quindici minuti di assoluta concentrazione, i pensieri che scivolano ad ogni esercizio di mobilità. Prima la corsetta, liberatoria. Le andature, rilassanti. Lo stretching, non puoi più tornare indietro. Cinque minuti e bussa il destino: ha segnato il 19, quello che non vedevamo da tempo, quello del ''Ma è lui o non è lui?".

È Filippo Crinò (foto Puccio Rotella) e indietro non ci vuole tornare. Perché dietro le spalle ci sono due anni di sofferenza, di buio e di solitudine. Uguale e diversa a quella provata in fase di riscaldamento ieri al D'Alcontres. Uguale perché di attesa, diversa perché la seconda vuol dire ritorno, vuol dire la fine di un incubo. Quel ginocchio che faceva le bizze, quelle terapie infinite, quelle sensazioni che il 12 ottobre, parlando via messaggio gli facevano dire ''Vittorio che vuoi che ti dica, sono due anni che non gioco e sto ancora male. Ho cominciato la riabilitazione in Calabria e spero sia la volta buona". Periodi che hanno fatto presagire il peggio, pensieri negativi, pensieri che non gli facevano vedere il campo, pensieri passati perché passati ha voluto che fossero.

Crinò, al minuto 50 di Igea Virtus-Sarnese ha segnato per lui, per le sue sofferenze ma ha segnato per un ideale. Ha segnato per fare vedere a tutti che il calcio non è solo soldi, il calcio non è solo scommesse, il calcio non è solo la negatività che viene sottolineata. Il calcio scrive e racconta belle storie, storie di chi non ha mai mollato e alla fine ce l'ha fatta. Storie di chi poteva non vedere più quel rettangolo di gioco ma che lo ha rivisto e da protagonista. Il gol di Crinò è un messaggio per tutti: la vita è fatta di pagine, tantissime stropicciate, tantissime ancora bianche. Ciascuno scrive sulle sue, ma che bello quando ogni tanto il destino si ferma a scriverne una...