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Trapani, caro Serse Cosmi...

Trapani, caro Serse Cosmi...


L'editoriale sul momento delicato vissuto dai granata, ultimi in classifica, e sulla posizione del tecnico.

L'editoriale di Salvatore Puccio

Per ogni cosa c’è il suo momento, c’è un tempo per nascere e un tempo per morire, senza per forza scomodare i testi sacri. La situazione che sta vivendo il Trapani sfiora il paradosso. Una squadra che è stata a mezz’ora dalla serie A solo pochi mesi fa si ritrova saldamente all’ultimo posto in classifica della serie B con appena 11 punti dopo 16 partite giocate, con una sola vittoria, otto pareggi e sette sconfitte. Numeri, questi, che da soli, senza nessuna spiegazione, in qualsiasi altra società di calcio sarebbero costati il posto all’allenatore e/o al direttore sportivo. In qualsiasi altra società, appunto, ma non al Trapani calcio.

Sappiamo benissimo che a Trapani la situazione è ben diversa rispetto a qualsiasi altra realtà calcistica italiana. Il paradosso è che la gente continua a crederci, forse per il troppo amore che nutre per questa maglia, gremendo gli spalti del “Provinciale” e seguendo con un buon numero di tifosi  la squadra in trasferta, nella speranza che avvenga un’inversione di marcia. Ma fin qui si è assistito ad una squadra che spesso è passata in svantaggio e con l’acqua alla gola ha dovuto rincorrere il pareggio, magari con un tiro dal dischetto, e quando questo non è stato trasformato è maturata una sconfitta. Una squadra che quando riesce a produrre bel gioco (è successo rarissime volte quest’anno), non riesce mai a finalizzarlo, non riuscendo mai a fare gol su azione (contro il Benevento rimane un episodio isolato). E magari quando non merita di perdere, come è successo a Pisa sabato scorso, finisce per scapparci il gol beffa degli avversari, perché l’arbitro non vede un fallo netto su Fazio. Stop, non c’è altro da aggiungere.

A questo punto, ci vuole proprio un atto di fede per sperare che qualcosa accada e che gli undici atleti in maglia granata tornino ad essere gli undici leoni che la scorsa primavera hanno trascinato il Trapani alle soglie della serie A. Ci vuole davvero fede per sperare che avvenga questa benedetta inversione di tendenza, perché ad oggi la realtà dice ben altro: dice che per tutte le ragioni di questo mondo una compagine di eroi si è trasformata in una squadra senza anima, carattere e personalità, con dei giocatori che quando vanno in campo si esprimono da vere e proprie “signorine”. Prima era la difesa che non era adeguata, poi la croce è caduta addosso al giovane portiere, poi gli infortuni, poi i procuratori che destabilizzavano. Chiacchere, solo chiacchere, basta! Il calcio contrariamente a quanto molti pensano, è una scienza esatta, non conta assolutamente nulla, contano solo i risultati. Possiamo affermare tutto e il contrario di tutto, ma l’unica cosa che conta sono i risultati.

E i risultati dicono che il Trapani non è una squadra che non regge l’urto di questo campionato, ci sarà sempre qualcosa che andrà storto. Si infortunerà l’unico giocatore che porta avanti la carretta, non ci verrà concesso un netto rigore nel recupero, ci sarà qualche svista arbitrale a nostro sfavore, ma alla fine il risultato sarà sempre lo stesso. A meno che, e questo è scientificamente provato e nel calcio ogni tanto avviene, non si prendano delle decisioni drastiche, decisioni anche impopolari, che magari facciano uscire dal torpore un gruppo di giocatori ormai alla frutta.

E qui torniamo alla diversità della società del Trapani calcio rispetto a tutte le altre. Ad oggi se non intervengono fattori esterni, appare irreale pensare ad un esonero di Serse Cosmi. Cosa diversa sarebbe un gesto dell’allenatore perugino: non c’è ne voglia mister Cosmi, persona fantastica, con un carisma fantastico, mai visto dalle nostre parti, che ha fatto sognare ad occhi aperti una città che non dimenticherà mai il condottiero di una fantastica cavalcata che si è interrotta solo a pochi centimetri dal traguardo. Per salvare un patrimonio che per Trapani ha un valore esponenziale più grande rispetto a qualsiasi altra realtà della serie B, resta solo tentare la carta del cambio della conduzione tecnica, con l’accantonamento dell’eroe della scorsa primavera, di colui che ha fatto sognare una città intera. “Se il mio allontanamento servisse alla salvezza del Trapani, ci metterei un secondo a farmi da parte” (cit. Serse Cosmi 12 novembre 2016). Ecco mister, siamo certi che queste non erano parole di circostanza, ma parole pronunciate dal profondo del suoi cuore, esattamente come quando parlava dei tramonti trapanesi da far conoscere alla serie A.

Forse quel momento è arrivato, caro mister Cosmi... Oggi più che mai. Oggi, che con 26 partite ancora da giocare un briciolo di speranza di poter salvare la serie B esiste tuttora. Se si potesse, sarebbero da cambiare tanti atleti in maglia granata, veri responsabili dell’attuale situazione del Trapani. Ma non si può per le rigide regole di mercato. Per cui a questi giocatori diciamo solo di scendere in campo da uomini veri con un po' di onestà intellettuale, che i tifosi, la città e la storia della maglia granata meritano assolutamente.

Salvatore Puccio

Redazione Goalsicilia
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