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Palermo, Mirri: “I soldi li mettiamo noi e nessuno ci può mettere i piedi in testa. Dirigenti e futuro allenatore...”-CONFERENZA

Palermo, Mirri: “I soldi li mettiamo noi e nessuno ci può mettere i piedi in testa. Dirigenti e futuro allenatore...”-CONFERENZA


.Il presidente rosanero in sala stampa.

Dario Mirri, presidente del Palermo, è intervenuto in conferenza. Queste le principali tematiche trattate.

MISTER FILIPPI: “Ha fatto bene e su questo non ci sono dubbi, ma vale il discorso che facevamo con Boscaglia. Tutti erano convinti fosse il miglior tecnico possibile, ma con noi non ha funzionato qualcosa. Al momento Filippi è considerato il miglior allenatore, ma se tra sei mesi dovesse perdere una partita le opinioni su di lui potrebbero cambiare. Non so se il nostro mister sia meglio di Mourinho, ma sono convinto che i risultati ottenuti siano evidenti”.

RISULTATI: “Dobbiamo essere orgogliosi di aver raggiunto i play off nazionali che erano uno degli obiettivi stagionali, il sogno era la promozione ovviamente. Ad agosto ho detto che avremmo potuto vincere il campionato, ci siamo andati vicino considerando che l'Avellino adesso è in semifinale e ce la siamo giocati alla pari”.

RICONFERMA FILIPPI: “Abbiamo iniziato a parlare e continueremo a farlo tra lunedì e martedì, dobbiamo capire e condividere tante cose con lui. Se devo dire la mia credo abbia dimostrato di poter essere l'allenatore del Palermo".

PROGETTO: “Il nostro progetto è quello di vincere. Il prossimo anno faremo una squadra per poter vincere come faranno tutti, perché credo che le grandi città che affronteremo cercheranno tutte di ottenere la promozione, nessuno penso giochi per perdere”.

CAMPIONATO FINITO: “Tornando alla stagione appena conclusa, posso dire di essere molto soddisfatto perché eravamo una neopromossa che ha modificato la rosa con ben 12 innesti. Capisco che siamo la quinta città d'Italia, ma questo non ci dà il diritto di andare in Serie A. Quando con Filippi abbiamo fatto bene sembravamo da Champions League, ma un gradino per volta riusciremo a tornare quelli di un tempo".

NUOVI SOCI: "Il recesso di Tony Di Piazza ha accelerato soltanto un processo di rifinanziamento, perché ricordiamo che con lui abbiamo fatto un enorme sforzo sottoscrivendo un capitale sociale di 15 milioni di euro, rispettando con la città la promessa di portare avanti questa squadra per tre anni. Attualmente siamo la prima società siciliana e dobbiamo essere speranzosi che si possa avvicinare al Palermo un'opportunità di investimento da parte di qualcuno, anche se qui al sud c'è veramente poco. Dobbiamo rimboccarci le maniche e sperare di risolvere il problema nel più breve tempo possibile".

ALTERNATIVE: “Non esiste un piano A o un piano B, ma dei soldi da destinare alla prossima stagione. Non è detto che il denaro serva solo a comprare i calciatori, abbiamo una cifra disponibile grazie all'impegno dei soci che saranno destinati alla stagione prossima. Se non hai entrate non puoi solo fare uscite”.

COSTO STADIO: “Ogni partita ci costa 20 mila euro: 10 da dare al Comune e 10 di spese. Quando sono andato a Francavilla ho saputo che loro non pagano nulla al Comune. Abbiamo fatto un'operazione che riguarda tutti: dai tifosi al Comune. Adesso per esempio non esistono più i biglietti omaggio per i consiglieri comunali grazie a un qualcosa votata proprio da loro stessi. Il tema dello sviluppo e dei soldi è un tema centrale, ma non avendo ricavi e solo uscite si hanno tante spese”.

COSTI ELEVATI: “Quando facciamo le trasferte spendiamo tanto. Ci sono società di Serie C che spendono non più di 20 mila euro, noi circa 200 mila. Noi abbiamo fatto di tutto per potere vincere, ma il Covid ha avuto un impatto negativo. Il pubblico avrebbe aiutato la squadra ne sono sicuro”.

BUDGET INIZIALE: “Abbiamo dovuto pagare 1 milione di euro di affiliazione che non dimenticheremo facilmente. La perdita quest'anno sarà di 7/8 milioni circa, restano 5 milioni per la prossima stagione. Se non ci saranno ricavi sarà un'altra stagione di lacrime e sangue, ma noi non arretriamo di un centimetro con i versamenti appena fatti. Abbiamo la coscienza a posto, spero che la città dia un contributo”.

MIA PASSIONE: "Ho dimostrato di avere il Palermo nel cuore e sono sicuro che in città ci sia qualcuno con capacità economiche più importanti rispetto alle mie. Dobbiamo sperare che lo stadio riapra e che ci siano dei ricavi, altrimenti faremo di tutto per gestire quelli che restano. I soldi sono utili e necessari ma non sono fondamentali per vincere”.

PROGETTI VINCENTI: “Prendiamo ad esempio il Cittadella che ha rischiato di andare in A con un budget limitato. Il Palermo ha i soldi e le competenze per poter fare una buona stagione, l'importante è che tutti indossino sin da subito la maglia del Palermo e non quella di altri club. Abbiamo bisogno di primi tifosi e non di secondi".

DIRIGENTI: "Sagramola-Castagnini? Il lavoro dei dirigenti è legato ai risultati. Ma bisogna vedere cosa intendiamo per risultati. Fino a febbraio hanno fatto male e poi da marzo bene? Erano asini prima e fenomeni dopo? La scelta di Filippi è stata coraggiosa, direi che sono stati bravi. Noi ci mettiamo i soldi e la faccia e non vogliamo che nessuno ci metta i piedi in testa e ci venga buttato fango addosso. Credo che abbiano fatto il loro lavoro con coscienza. Poi tutto è migliorabile ed interverrò, ma non accetto che ci sia da parte di nessuno un giudizio sul lavoro effettuato da altri, troppo facile giudicare il risultato”.

TORNARE A FARE IL TIFOSO: “I veri tifosi restano anche quando perdono. Ci dobbiamo rendere conto che la situazione è questa, fosse per me tornerei in gradinata. Non vedo l'ora. Non abbiamo portato gente come Baccaglini o Tuttolomondo, la nostra responsabilità è dare il Palermo a qualcuno che sia migliore di noi".

COSTRUZIONE SQUADRA: "Boscaglia non ci ha detto che i calciatori che avevamo preso non andavamo bene per il suo sistema di gioco. Filippi ha avuto l'elasticità di cambiare modulo. L'aspetto negativo è stato senza dubbio l'inizio che è stato non felice, abbiamo iniziato con ritardo rispetto ad altre squadre”.

AMICHEVOLI NON GIOCATE: “Sulle famose amichevoli possiamo dire che non si poteva giocare contro squadre non professionistiche per i vari decreti, l'unica squadra siciliana era il Catania ma amichevole-derby son due parole che non vanno di pari passo”.

PROSSIMO RITIRO: “Si impara dagli errori per non rifarli, il prossimo ritiro non si farà in Sicilia perché dobbiamo essere sicuri di poter affrontare qualche amichevole importante”.

ASPETTI POSITIVI: “I giovani che abbiamo scelto in D e che si sono confermati anche in C. Da Peretti a Doda, passando per Silipo e Lucca sperando di non scordare qualcuno. Loro sono una base alla quale sono stati aggiunti giocatori d'esperienza. Tutti hanno dato il loro contributo e ripartiamo da una base che l'anno scorso non avevamo, prenderemo un massimo di 6/8 giocatori e non 12 come l'anno scorso”.

SPENDERE NON SIGNIFICA VINCERE: “Il Catania da 6 anni che fa questa categoria, il Bari nelle ultime due stagioni ha speso tantissimo, che si dovrebbe dire? È cambiato il mondo e la realtà, porteremo avanti il progetto ricordando che servono le competenze e non i soldi altrimenti il Monza avrebbe centrato la A. La C si vince con gli uomini".

Filippo Ferrante
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