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Redazionale
Calcio siciliano: l’analisi di una crisi annunciata

Calcio siciliano: l’analisi di una crisi annunciata


Il calcio del Sud Italia, e quello siciliano in particolare, non gode di ottima salute. Motivi economici, storici e logistici

La crisi del calcio siciliano, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. I club isolani – e del Sud-Italia più in generale – fanno decisamente fatica a raggiungere la massima serie del campionato italiano. Immaginando di visualizzare su una mappa le 20 squadre di Serie A che partecipano alla stagione 2020/21, si vedrà che soltanto 4 di queste provengono da città a sud di Roma. Si tratta di Cagliari, Napoli, Crotone e Benevento: nessuna, quindi, in rappresentanza della più grande isola del Mediterraneo.

La distribuzione geografica dei club appena descritta sembra riportarci indietro di quasi un secolo. Per la precisione, al 1926/27, quando non esisteva ancora un campionato nazionale a girone unico. Solo il Napoli, all’epoca, rappresentava il Mezzogiorno, a riprova storica del divario che è sempre esistito tra squadre nel nord e squadre del sud. Ma quali sono le ragioni di questa differenza, ancora perfettamente visibile al giorno d’oggi?

Ragioni economiche

Il primo fattore alla base del gap tra calcio del Nord e del Sud-Italia è senza dubbio di natura economica. Pre-pandemia, l’industria del nostro calcio generava ricavi per 4,7 miliardi di euro, equivalente al 12% del Pil del calcio globale. Notevole è anche il giro d’affari riconducibile al betting, grazie all’ampia offerta di scommesse sportive online fornita da siti legali AAMS. Secondo i dati pubblicati dal Report Calcio 2020, nel corso dell’anno esaminato le casse dello Stato hanno ricevuto ben 248,4 milioni di euro provenienti dalle scommesse sulle partite di pallone.

Le cifre generate dal calcio nel nostro Paese raccontano di un business che attrae investitori italiani e stranieri. Da sempre, rispetto a quelle del sud, le squadre del nord appaiono più appetibili sia da un punto di vista sportivo, sia da un punto di vista amministrativo. Meno soggette a fallimenti, a buchi di bilancio e a carenze di infrastrutture – si pensi ai recenti casi di Palermo e Avellino – rappresentano un investimento decisamente meno rischioso. E va da sé che da più fondi derivino maggiori possibilità di acquisto di giocatori e maggiori chance di salire o rimanere nella massima categoria.

Ragioni logistiche

Anche questioni logistiche e infrastrutturali agiscono da limite al successo dei club provenienti dal Sud-Italia. È sufficiente pensare alla mancanza di impianti sportivi moderni adatti a ospitare eventi internazionali. Per non parlare dell’inadeguatezza della rete stradale, in condizioni spesso precarie. Il Meridione e la Sicilia pagano una cattiva amministrazione che non ha mai portato a termine lo sviluppo e la crescita del territorio.

Un rinnovamento che poteva sembrare già difficile da attuare con la grave crisi finanziaria del 2008, ma che lo diventa ancora di più alla luce degli effetti economici e sociali scatenati dalla pandemia diCoronaVirus. Tutto ciò diventa un grande limite per le squadre siciliane e del Mezzogiorno, con ripercussioni tutt’altro positive sull’immagine dei club e delle società.

Lo stato di salute del calcio siciliano

E pensare che dal Palermo, che oggi milita in Serie C, sono passati campioni del calibro di Paulo Dybala (Juventus), Edinson Cavani (Manchester United) e Javier Pastore (Roma). Per parlare solo dei grandi nomi, perché il calcio siciliano ha fornito sempre calciatori di prim’ordine che hanno avuto fortuna tanto in Italia quanto in Europa (Matteo Darmian, Luca Toni, Josip Ilicic tanto per citarne alcuni).

Purtroppo, non si può far altro che guardare con nostalgia ai tempi d’oro, e in particolare all’indimenticabile stagione 2006/07. Stagione in cui, nella massima serie del campionato nostrano, giocavano non una ma tre squadre isolane: il Palermo, il Catania e il Messina. Oggi, per ritrovare le prime due, bisogna scendere in Serie C. Non va meglio al Messina, reduce da una serie di fallimenti e retrocesso al calcio dilettantistico.

Conclusioni

Si è visto che la situazione del calcio siciliano presenta numerose differenze se paragonata a quella del Nord-Italia. Un grande limite, gravato in gran parte da ragioni di natura economica, che rischia di diventare ancora più grande con la crisi legata al Covid.

Redazione Goalsicilia
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