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Dall'Oglio a GS.it: “­L'Igea è casa mia, per me è una scelta di vita. Licata e Paternò...“

Dall'Oglio a GS.it: “­L'Igea è casa mia, per me è una scelta di vita. Licata e Paternò...“


Le esclusive di Goalsicilia.it-Parla il difensore 

Maurizio Dall'Oglio (foto Puccio Rotella) torna a casa. Il difensore, dopo aver diviso l'inizio di stagione tra Licata e Paternò, è pronto a rituffarsi nel passato. Ai microfoni di Goalsicilia.it, parla proprio il difensore.

Col Paternò è stata una parentesi bella ma putroppo troppo breve. Cosa ti porti dentro da questa avventura?

"Solo bei ricordi: sono arrivato in una situazione strana e difficile per loro perché i ragazzi stavano uscendo tutti dal Covid. Sono arrivato il martedì, il mercoledì sono sceso subito in campo col Dattilo e abbiamo vinto, si è venuto a creare un bel gruppo. Peccato...mi stavo trovando veramente bene, sia la società che il direttore Strianese mi hanno fatto sentire subito importante che era quel che mi era mancato a inizio stagione".

I rossazzurri si salveranno senza problemi?

"Secondo me sì, anzi ti dico di più: fossi rimasto e col rientro di tutti a disposizione e con qualche piccolo puntello dal mercato, potevamo, non dico fare i play off, ma giocarcela con tutti. Comunque io ho vissuto lo spogliatoio, i ragazzi si allenano sempre intensamente e sono tutti disponibili, il mister, che conoscevo ma non lavorativamente, è veramente molto preparato, la società è solida, la piazza è importante e ti fa lavorare...so che si salveranno senza patemi".

Facciamo un passo indietro, la tua stagione era cominciata con la maglia del Licata addosso...

"Voglio intanto ringraziare il presidente Enrico Massimino, una persona eccezionale, un uomo davvero d'altri tempi: me ne avevano parlato bene e adesso lo posso confermare, difficilmente trovi persone così in questo mondo. Passando al campo, ho fatto la prima partita che fisicamente non ero apposto, poi dopo 20 minuti sono stato espulso su un fallo a centrocampo dove il rosso era esagerato...Detto questo, ognuno fa le sue scelte, ci siamo salutati prima del previsto, qualcuno sosteneva che non fossi in condizione, a Paternò penso di aver dato tutte le risposte e ho dimostrato che avevo ragione io".

In Serie D, in questo mercato, tra sponsor che gioco-forza vengono meno e porte chiuse, qualche società si ritrova costretta a tirare la cinghia delle spese...

"Il Covid pesa e pesa tanto, ci sono tanti club che vivono sull'incasso della domenica. Qualcosa cambierà col mercato che apre che sarà lungo e abbastanza strano".

Inutile nascondere, l'abbiamo anche scritto, che sei promesso sposo dell'Igea. Un ritorno che è per te una scelta di vita e che ripercorre anni di grandi gioie e traguardi...

"Non ci nascondiamo (ride ndr)...Vado a Barcellona sicuramente, manca solo la firma, l'Igea è casa mia, sono innamorato della piazza e della maglia: conosco la società, lì ho vissuto quattro anni intensi dove abbiamo scritto pagine indelebili...Ho fatto una scelta di vita, questo mi permette di lavorare e giocare a calcio. E poi la scelta è dovuta ovviamente anche ad una persona che non c'è più e che sarà fiero del mio ritorno, Andrea Torre".

Lasci una Serie D ferma ma in odore di ripartenza e ti lanci in un mondo, l'Eccellenza, dove vige assoluta incertezza sulla ripresa. Quando pensi si ricomincerà?

"Si dice i primi di febbraio...La situazione è strana, anche in D, si dovrebbe ripartire domenica ma lo dicono da settimane che si deve ripartire. Comunque come dicevo la mia è una scelta di vita o non avrei mai lasciato la Serie D".

Vittorio Damiani
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