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Serie D
Infantino a GS.it: ­“­Acireale adesso punta in alto. Sciotto investe tanto ma non ha mai trovato le persone giuste­“

Infantino a GS.it: ­“­Acireale adesso punta in alto. Sciotto investe tanto ma non ha mai trovato le persone giuste­“


Le esclusive di Goalsicilia.it-L'ex allenatore di Messina, Acireale e Gela

Pietro Infantino, allenatore di comprovata esperienza, ex tra le altre di Messina, Gela e Acireale, parla ai microfoni di Goalsicilia.it

Mister, come si risolverà la questione legata alla ripresa o meno del calcio dilettantistico?

"Per tornare a giocare ci devono essere tutte le condizioni migliori e nessun rischio per la salute. Il calcio è diviso, chi non vuole riprendere perché non ha più niente da chiedere al campionato e risparmia sugli stipendi, e chi invece ha interessi a ripartire. Vedo che la LND vuole fare di tutto per tornare a giocare e lasciare che sia il campo a dare i verdetti perché è difficile dare sentenze a tavolino: dovrebbero poi o allargare i campionati o promuovere le prime classificate di ogni girone e retrocedere le ultime".

Facciamo un passo indietro, di recente sei stato al Tuttocuio...

"Per me è stata un'esperienza molto positiva, ero già stato tre anni al Rieti e conoscevo la realtà. A dicembre con il club, che ringrazio, abbiamo deciso di separarci e, a posteriori, dico meno male, se penso che potevo passare la quarantena lì, da solo...".

Che differenza c'è tra la D del centro-nord e quella del Sud?

"Lì ci sono grandi squadre come Lucchese, Gavorrano, Grosseto e poi tanti piccoli centri. Al sud c'è più vicinanza del pubblico, il calcio si vive a 360°, 24 ore su 24...Per come sono fatto io che vivo di sensazioni, passione e sono un tipo focoso, ho bisogno della spinta e il calore del sud che fa la differenza e dà uno stimolo in più. Per chi ama questo mesteriere non può fare a meno di queste emozioni".

Tutte caratteristiche che hai trovato ad Acireale. I granata stanno vivendo un momento diverso rispetto a quando li hai allenati nel 2017/2018...

"Sicuramente ma il traguardo di oggi è merito anche dei ragazzi e dello staff di quella stagione lì, che a dicembre non hanno chiuso le porte, grazie al Sindaco e ai tifosi, abbiamo tirato avanti cinque mesi senza retribuzione che hanno consentito al club di non fallire e perdere la categoria. Devo fare i complimenti all'Associazione che in questi anni ha fatto transazioni eccezionali, hanno costruito una grande squadra, hanno un grande allenatore e secondo me già dall'anno prossimo possono ambire a giocare per vincere. Acireale merita il professionismo. Ho un grande rapporto con la città, mi sento un acese e sono contento che adesso ci sono le basi per puntare in alto".

Un'altra piazza in cui sei stato è Messina. Si parla bene del progetto Fc di Arena...

"Io sono stato diversi anni all'Acr, ho un buon rapporto con Sciotto, uno che investe tanto nel calcio ma che forse non ha mai trovato le persone giusto per creare un progetto vincente: ha sempre costruito grandi basi a inizio anno ma poi, per difetti suoi e per demeriti di altri, non ha mai ingranato. Arena invece ha puntato su gente che conosce l'ambiente, che ha vissuto il calcio messinese e il calcio professionistico ed è stata una scelta vincente: io non lo conosco ma mi dicono sia una persona affidabile e credo che meriti fiducia. Messina però deve dare una svolta, serve una squadra sola con una società forte e una ristrutturazione del San Filippo che, nel 2009, era un albergo a 5 stelle con internt, aria condizionata e tv, poi, dieci anni dopo, ho trovato tutto distrutto".

Mister, voi allenatori, per salire di categoria, siete costretti tante volte a vincere il campionato sul  campo. Sono rari i casi come quelli di mister Raffaele per esempio...

"Parlando per me, io sono contento del mio percorso, ho fatto la Serie C, ho allenato Andria, Rieti, Ragusa...La fortuna di un tecnico è quella di trovare un progetto vincente, vedi Pino Rigoli, allenatore che io stimo tantissimo, lui è stato nei professionisti, poi è tornato in Eccellenza e si è creato una carriera con l'Akragas. Raffaele è in C per merito, per 3/4 stagioni, con pochissimi soldi, ha fatto sempre grandi campionati e il Potenza l'ha scelto per questo".

Immagino stai già mordendo il freno per tornare in panchina la prossima stagione...

"Le società stanno pensando più che altro a chiudere questa stagione, per le ripartenze ci sarà tempo. Io sono ambizioso, un allenatore non si ferma mai, studia dove ha sbagliato e su cosa proporre di nuovo. Cerco sempre di farmi trovare pronto per un nuovo progetto, sono giovane e se capita l'occasione giusta, la vorrei sfruttare: ho uno staff tecnico all'avanguardia, un gruppo di professionisti che mi sostengono, senza un gruppo di lavoro importante non puoi entrare da nessuna parte perché il calcio è cambiato, si parla di match Analysis, preparazione fisica funzionale. Oggi devi essere all'altezza perché già al primo giorno i calciatori, se non sei credibile e non hai competenze, ti scaricano".

Vittorio Damiani
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