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Palermo, Miccoli: ­“­Il calcio mi manca, sono sempre tifoso rosanero. Su quella finale di Coppa Italia e sul mio futuro...“

Palermo, Miccoli: ­“­Il calcio mi manca, sono sempre tifoso rosanero. Su quella finale di Coppa Italia e sul mio futuro...“


Fabrizio Miccoli si racconta 


"Inutile dire quanto sono tifoso dei rosanero". In diretta Instagram è intervenuto l'ex capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli. Di seguito tutte le sue dichiarazioni.

Cosa fa Miccoli oggi?

"Ho una scuola calcio, anzi in questo periodo, in cui è importante restare a casa, mi stanno mancando tantissimo i ragazzi. Abbiamo tanti giovani del Salento, stiamo facendo buone cose, abbiamo ottenuto risultati importanti. Domani chissà, mi piacerebbe lavorare in un settore giovanile di qualche squadra importante".

Ti manca il calcio giocato?

"All'inizio non mi mancava tanto, ho dovuto smettere anche per questioni fuori dal calcio, di questo me ne rammarico perché forse, fino a due/tre anni fa, sarei potuto essere ancora in campo. Adesso mi manca un po' di più".

Torneresti a giocare?

"Ho smesso da cinque anni, magari potrei entrare per battere qualche punizione ma poi uscire subito perché il problema è correre (ride ndr)".

C'è una squadra in cui avresti voluto giocare?

"Tutte le scelte che ho fatto, le ho fatte tutte col cuore. Mi sarebbe piaciuto giocare nel Napoli, solo solo per giocare nello stadio in cui ha giocato Maradona, però va benissimo così".

Qual è il tuo più grande rammarico?

"Aver perso la finale di Coppa Italia a Roma contro l'Inter, non mi capacito di essere entrato solo nel secondo tempo. Fosse successo adesso, mi sarei rifiutato di andare in panchina, avremmo dovuto giocare in 12".

Perché non hai giocato?

"C'era una persona che poi si è rivelata la rovina della squadra e della città, con c'è bisogno che faccio il nome, la gente lo sa...Ho dovuto sempre conquistarmi sul campo quello che ottenevo: ogni stagione avevo qualcosa che non andava, un anno non ero 'buono', un anno potevo giocare solo in casa perché in trasferta secondo lui non rendevo, un anno ero 'finito', un anno dovevo partire dalla panchina, un anno dovevo fare la riserva del nuovo arrivato dall'Argentina, insomma...".

Chi è il giocatore più forte con cui hai giocato a Palermo?

"Palermo ha avuto la fortuna di vedere tantissimi campioni, è un po' difficile scegliere: Dybala, Cavani, Ilicic, Pastore...tutta gente che è arrivata giovane e poi è cresciuta tantissimo facendo il salto di qualità. Se però devo scegliere uno, dico Amauri, con lui c'è un grande rapporto anche fuori dal campo, aveva delle qualità incredibili".

Chi è il difensore più rognoso che ti ha marcato?

"Tre su tutti: Fabio Cannavaro, Nesta e Montero".

In che rapporti sei con Liverani?

"Ogni tanto ci sentiamo. Sono contento di quello che sta facendo, sta dimostrando di essere un grande allenatore: è bello vedere giocare il Lecce, non è la classica squadra che gioca per salvarsi e che si difende ma propone gioco".

Vittorio Damiani
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