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Serie D
Sancataldese, Alacqua a GS.it: “Col Roccella sarà la partita della vita. Rode affrontare play out con 42 punti, non dobbiamo cullarci su...”

Sancataldese, Alacqua a GS.it: “Col Roccella sarà la partita della vita. Rode affrontare play out con 42 punti, non dobbiamo cullarci su...”


Le esclusive di Goalsicilia.it-Il tecnico verdeamaranto

“Pensiamo a concentrarci e a trovare le giuste motivazioni. Sarebbe un vero peccato non centrare il nostro obiettivo, ma io sono convinto che lo centreremo e dobbiamo pensare a ottenere il risultato nei 90’, senza pensare all’eventualità dei 120’”. Non usa mezzi termini Antonio Alacqua. Il tecnico della Sancataldese, arrivato in verdeamaranto a fine febbraio per sostituire mister Milanesio, indica ai suoi la strada per centrare la salvezza in vista della sfida play out che vedrà i suoi affrontare, al “Mazzola”, il Roccella. I siciliani hanno due risultati su tre per via della miglior posizione in classifica. Queste le dichiarazioni di Alacqua a Goalsicilia.it:

Mister partiamo dalla chiusura della stagione e quindi dal 4-0 contro l’Igea Virtus. Sembra quasi non ci sia stata partita…

“Non è stata una partita semplice, ma le partite diventano semplici se noi siamo bravi a incanalarle nel verso giusto, altrimenti tutto si complica. A volte basta una disattenzione per complicare le cose e fin quando non c’è un risultato ampio la partita è sempre in bilico. Noi l’abbiamo fatto nel secondo tempo in maniera egregia”.

Ruolino di marcia invidiabile, ultime sette gare senza sconfitte e con quattro vittorie e tre pareggi. Non è però bastato per la salvezza diretta…

“Abbiamo fatto grandi cose, cercando di raggiungere l’obiettivo direttamente. Va dato sicuramente merito ai ragazzi per quello che sono riusciti a recepire e a metabolizzare sotto la mia gestione. Fa male non salvarsi direttamente per un punto e dispiace. Adesso però dobbiamo pensare a mettere la ciliegina sulla torta, altrimenti rischieremmo di sminuire ciò che abbiamo fatto. Non sarà facile perché è una partita diversa dalle altre”.

Abbastanza inconsueto affrontare i play out con 42 punti in classifica. Quanto brucia?

“Brucia parecchio. La salvezza diretta lo scorso anno si è ottenuta con 38 punti. Se quest’anno penso che con 42 punti devo fare il play out, detto a denti stretti mi rode un pochettino. Questo però vuol dire che c’è stato un livello altissimo e in altri gironi con 38 punti hanno già festeggiato la salvezza e si stanno facendo il bagno a mare (ride, ndr). Noi comunque li affronteremo con umiltà e concentrazione. Non possiamo rimproverarci nulla, almeno per quel che riguarda la mia gestione. Forse potevamo fare qualcosina in più, però 18 punti in dieci partite sono un buon bottino e abbiamo chiuso il campionato con sette risultati utili consecutivi. C’è un lavoro dietro e voglio ringraziare per questo anche il mio staff, che ha collaborato con me quotidianamente”.

La squadra ha fatto bene in tutte quelle gare che avete presentato come finali. Come stanno i ragazzi mentalmente?

“Stanno bene e lo hanno dimostrato. I ragazzi hanno cambiato registro e ognuno adotta il proprio metodo. Io non vado a sindacare sull’operato di nessuno, guardo al mio e loro sono stati eccezionali. Sanno però che manca l’ultimo sforzo e vogliamo coronare il nostro sogno, raggiungere una salvezza che a mio avviso è meritatissima. A decidere tutto sarà il campo”.

E a livello fisico?

“Molto più importante l’aspetto mentale. A questo punto dell’anno, quello che hai dentro a livello fisico non puoi più cambiarlo. Questa è una gara che va gestita dal punto di vista mentale e mi auguro che tutti siano, nessuno escluso, sul pezzo. Domenica cercherò di mandare in campo la squadra più forte e agguerrita. Io ho 18 titolari, ho sempre detto che il gruppo fa la differenza, non il singolo. E i ragazzi si sono sempre ben comportati, il gruppo è venuto fuori soprattutto nei momenti di grande emergenza”.

Il Roccella è stato battuto sia all’andata sia al ritorno. Quali sono i punti di forza dei calabresi?

“Non li conosco e non li voglio conoscere. Hanno un buon organico, ma se sono ai play out anche loro avranno avuto qualche problemino. Noi non dobbiamo assolutamente tenere in considerazione la vittoria in casa loro per 0-4 di qualche settimana fa, perché questa è una partita a sé. Questa non è una partita, ma la partita della vita, che determinerà chi potrà rifare la serie D e chi dovrà ripartire dall’Eccellenza. Non voglio parlare degli altri, io guardo sempre in casa mia e penso ai miei uomini. Sicuramente di fronte ci sarà una squadra agguerrita e che nelle ultime gare ha fatto benissimo. Non dobbiamo commettere l’errore di snobbare o sminuire l’avversario. E non dobbiamo neanche considerare il fatto di avere due risultati a disposizione”.

Proprio il poter contare su due risultati, psicologicamente può essere un vantaggio o uno svantaggio?

“Ho fatto due play out in serie D con un solo risultato, li ho vinti entrambi. Il doppio risultato non significa partire avvantaggiati, il vantaggio lo hai solo nel cervello. Se approcci la gara in modo giusto, puoi andare a vincere anche con un solo risultato. Chiaramente però, a livello inconscio, ci si va a pensare. Ma se impronti la partita sul fatto che puoi permetterti anche il pareggio, si sbaglia di grosso”.

Cosa ti senti di dire ai tifosi in vista della sfida di domenica?

“Loro ci sono sempre stati accanto e lo saranno anche domenica. Mi auguro di rivivere quello che ho vissuto sempre qui, quando abbiamo vinto il campionato di Eccellenza. Penso che allo stadio ci fossero almeno cinquemila persone e mi auguro di centrare lo stesso risultato finale. Il pubblico verdeamaranto si farà sentire domenica e sarà il dodicesimo uomo in campo”.

E in caso di salvezza? Sei pronto a restare alla guida della Sancataldese?

“Questa è una domanda che dovrai farmi successivamente (ride, ndr). In questo momento penso solo ed esclusivamente a salvare la squadra. Se dovessi restare ovviamente mi farebbe piacere. E ringrazio la società se ha apprezzato il mio lavoro. So che godo della loro fiducia, a tempo debito vedremo quello che vorranno fare. Ma al momento non è un argomento che voglio trattare”.

Luca Di Noto
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