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Serie D
Dolenti a GS.it:

Dolenti a GS.it: "Rifiutato offerte dalla Lega Pro per la Sancataldese. A Trapani cavalcata incredibile"


Intervista esclusiva all'ex portiere del Trapani oggi numero 1 della Sancataldese. 

In Serie D, dietro ad un'Igea Virtus trita sassi, si sta facendo strada anche la neopromossa Sancataldese. Ai nostri microfoni, uno dei pilastri di questa squadra, l'ex portiere del Trapani Gaetano Dolenti, tira le somme di questo inizio di stagione dei verdeamaranto: "Più che sorpresi di questo inizio positivo (8 punti in 4 gare) siamo concentrati. Ci concentriamo più sui fatti che sulle chiacchiere da bar. Per fare bene sapevamo fin dall'inizio che bisognava mantenere un profilo umile. Se ci sorprendessimo faremmo degli errori, restiamo sempre sul pezzo e convinti di cosa possiamo fare".

Il vostro obiettivo stagionale rimane la salvezza?

"Noi non abbiamo obiettivi, l'abbiamo deciso due anni fa, quando partimmo dall'Eccellenza con una squadra giovanissima. Dobbiamo pensare domenica dopo domenica, la partita più importante è sempre la prossima. La nostra finale oggi è contro la Sarnese".

Che partita vi aspettate domenica a Sarno?

"La Sarnese è una squadra come noi molto giovane. Giocano un calcio simile al nsotro, stesso modulo. Crediamo che loro domenica avranno grande voglia: c'è l'inaugurazione della tribuna coperta e ci sarà l'ingresso libero quindi ci sarà tanta gente e vorranno fare bene. Noi cercheremo di mettergli i bastoni tra le ruote e continuare per la nostra strada".

Ormai lei è un sancataldese a tutti gli effetti...

"Io sono nato a Caltanissetta, ho vissuto lì fino ai 16 anni, poi 7 anni di Trapani, ora da tre anni vivo a San Cataldo e mi sento Sancataldese. Per me arrivare qui è un primo step. Il mio sogno è arrivare tra i professionisti con questa maglia. Oggi siamo qui in D e lotto per questa maglia che sento mia, vivo per questo. Qui mi sento importante".

E se invece dovesse arrivare una chiamata dai professionisti, cosa risponde?

"Ti dirò la verità, ho già avuto l'opportunità di lasciare questa maglia. Sia il primo anno che andai via dal Trapani, sia quest'estate quando ho rinunciato ad un progetto importante in Lega Pro con una squadra che occupa i primi posti del rispettivo girone. La Sancataldese è la mia seconda famiglia e io voglio portare avanti questo progetto. Le cose del futuro ovviamente non si possono sapere, se arriva la super chiamata, bisogna valutare. Ma ad oggi direi di no perchè sono legatissimo a questa società".

Lei ha vissuti i migliori anni calcistici del Trapani...

"Abbiamo fatto una super scalata che verrà ricordata in eterno. Dalla D alla B in cinque anni, è una cosa che non ti dimenticherai mai. Ancora oggi mi sento con gente di Trapani che mi ricorda e mi vuole bene"

Qual è il ricordo più bello di quegli anni?

"Devo dirti che ce ne sono stati tantissimi. Ricordo molto piacevolmente la partita con l'Avellino dove ci fu la promozione dalla C2 alla C1. Ma ti direi una bugia se non mettessi Cremona al primo posto. Quella partita che decretò la promozione in B e tutta la relativa festa, sono qualcosa di speciale".

C'è qualche compagno con cui continua a sentirsi?

"Domenica scorsa ho visto Luca Ficarotta (Frattese) non ci sentivamo da un anno, ma appena ci siamo visti, ci siamo abbracciati calorosamente. Mi continuo a sentire con Pagliarulo, col capitano ci telefoniamo ogni settimana. Grandissima persona e grandissimo amico".

C'è un annedoto particolare della sua avventura in granata?

"Giocammo a Reggio Emilia, vincemmo 2-0, di venerdì. Uscimmo la sera con Mancosu e gli altri. Incontrammo al bar dei tifosi, pensavamo che ci accogliessero con offese e quant'altro, invece ci fecero una grande festa, ci offrirono da bere e ci fecero sentire la stima per quanto avevamo dimostrato sul campo nei confronti della loro squadra. Questo è il calcio che ci piace".

Si aspettava il passaggio di Faggiano dal Trapani al Palermo?

"Assolutamente no. Ancora oggi sento il direttore, non mi aspettavo da tifoso questo trasferimento, però lui è uno capace e se è arrivata questa chiamata, ha fatto bene ad accettarla. Anche perchè credo che il Palermo quest'anno farà molto bene, mirati e secondo me si salverà. Gli auguro tutto il bene di questo mondo perchè per me il direttore è un fratellone".

 

 

 

 

Vittorio Damiani
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