Per gli adolescenti la routine prevede scuola, studiare, videogiochi e qualche uscita con gli amici, la sua invece “Scuola, allenamento e studio”. Ci riferiamo a Cosimo Oliveri, classe 2004 che la scorsa estate ha lasciato la Sicilia, precisamente Lercara, per giocare con la maglia dell’Atalanta, probabilmente la squadra col miglior vivaio del campionato italiano. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Cosimo parto con una domanda semplice: a 14 anni che ci fai a Bergamo?

“Bella domanda (ride, ndr)”.

Raccontami un po’ di te...

“Ho iniziato a giocare come tutti i bambini a 6 anni, poi ho smesso e a 8 ho ricominciato. La mia prima società è stata la Fair Play, poi nel 2016 sono andato all’Asd Lercara con cui ho fatto vari provini in giro tipo con Trapani, Akragas e altre squadre. Nell’estate del 2017 ho fatto un torneo a Catania con tutti ragazzi di due o tre anni più grandi di me. Qui c’era un osservatore dell’Atalanta al quale sono piaciuto e mi ha chiesto di aggregarmi a loro”.

Quindi già da un paio d’anni sei a Bergamo...

“No, perché avendo 13 anni si doveva trasferire tutta la famiglia, così è slittato tutto di una stagione. In questo periodo potevo andare o al Palermo o al Catania, sono andato nel club rossazzurro allenato da Fabrizio Vezzosi. Dopo questo campionato sotto età, l’Atalanta mi ha richiamato e sono qui dall’inizio di questa stagione”.

Vivi lontano da famiglia, amici...

“Che la Sicilia è la Sicilia lo sappiamo tutti... Diciamo comunque che mi sono abituato bene, anche a Catania stavo in convitto, non sono un tipo che si fa scoraggiare dalla distanza”.

Cosa significa fare parte di uno dei vivai migliori in Europa come quello dell’Atalanta?

“Ovviamente è motivo d’orgoglio, a volte mi fermo a pensare e dico ‘Ma sono davvero qui?’ (ride, ndr)”.

Qual è la tua giornata tipo?

“Mattina a scuola, alle 14.30 pullman per arrivare a Zingonia e quindi allenamento, alle 19 si torna in convitto. Quindi studio, cena e poi a letto e l’indomani si ricomincia”.

Hai avuto contatti con la prima squadra di Gasperini?

“Ovviamente ci alleniamo nello stesso Centro sportivo, ma in campi diversi. Ci siamo incrociati un paio di volte ma non abbiamo contatti diretti”.

Parliamo di te, che giocatore sei?

“Sono un centrale difensivo, alto 1.86 m quindi strutturato ma anche se ho stazza non sono lento. Il punto di forza ovviamente è il colpo di testa ma anche con i piedi me la cavo benino (ride, ndr). Forse però i punti di forza più grandi sono carattere e tenacia”.

Il tuo idolo?

“Oggi Sergio Ramos del Real e Chiellini della Juve. Quando ero bimbo Maldini, a proposito ti racconto un aneddoto”.

Vai dimmi...

“Il motivo per cui mi sono fermato dai 6 agli 8 anni è perché non mi piaceva fare il centrale difensivo. Quando sei un bambino pensi che gli attaccanti fanno gol e prendono complimenti, i difensori lavorano dietro le quinte. Questo mi aveva fatto mollare. Mia mamma sapeva di tutto e mi ha cominciato a parlare di Maldini che pur essendo difensore segnava, che si era fatto amare per classe e signorilità. Così ho ricominciato a giocare con questo modello”.

Per chi tifi?

“La squadra del cuore è il Palermo, ma simpatizzo anche per la Juventus”.

Qual è il tuo sogno?

“Beh, sarò banale, ma giocare in Serie A ed in Nazionale”.

C’è l’obiettivo di tornare in Sicilia?

“Sono sincero, il sogno è tornare nella mia terra magari alla fine della carriera o perché no anche all’inizio per fare esperienza”.