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Eccellenza A
Sant’Agata, Ingrassia a GS.it: “Proveremo a salire di categoria, Licata favorita assoluta. In carriera ho un rimpianto…”

Sant’Agata, Ingrassia a GS.it: “Proveremo a salire di categoria, Licata favorita assoluta. In carriera ho un rimpianto…”


Le esclusive di Goalsicilia.it-Il portiere biancazzurro

Tra i giocatori più esperti della categoria e della sua squadra c’è sicuramente Giuseppe Ingrassia. Classe ‘88, trent’anni compiuti a settembre, quest’anno difende i pali del Sant’Agata di mister Venuto, finora una delle migliori sue difese del girone A di Eccellenza. Queste le sue parole a Goalsicilia.it:

Sant’Agata terzo in classifica ma unica squadra imbattuta del girone A. Il Licata è veramente la squadra da battere?

“Credo di sì. Il Licata ha una grande rosa è una squadra forte e finora sta meritando la classifica che ha. Noi siamo una buona squadra, abbiamo avuto un po’ di infortuni e per questo è stato un po’ complicato. Però siamo una squadra solida e compatta e difficilmente rischiamo tanto dietro”.

Siete infatti anche la miglior difesa insieme al Canicattì…

“Speriamo di mantenere questo rendimento e questo primato. È una bella cosa e speriamo di portarla più avanti possibile. Vuol dire che non mi verrà il mal di schiena per raccogliere palloni in fondo al sacco (ride, ndr)”.

Facendo le pulci alla classifica, il Mazara era partito benissimo ma ultimamente si è un po’ staccato. Pensi potrà rientrare tra le squadre lassù?

“Il Mazara ha tutte le carte in regola per fare bene. L’abbiamo affrontato in Coppa e mi ha fatto un’ottima impressione. È una grande squadra, soprattutto in attacco e a centrocampo. Stanno semplicemente attraversando un momento negativo, un po’ come noi, ma sono certo che si tirerà fuori e tornerà in lotta”.

Siete una delle semifinaliste di Coppa Italia. Pensi che per la promozione sia una strada percorribile?

“Siamo arrivati fino a questo punto, ce la giochiamo e speriamo di portarla a casa. Se dovessimo arrivare alle fasi nazionali, lotteremo fino alla fine perché vogliamo provare a salire di categoria”.

Al Sant’Agata hai ritrovato mister Venuto che hai già avuto in carriera. Qual è il tuo rapporto con l’allenatore?

“Con lui sono già stato al Due Torri, è il mio quarto anno con lui. Col mister ho un rapporto bellissimo, ci troviamo e ci rispettiamo l’un l’altro. A me piace come lavora lui e so cosa pretende da noi”.

Tu sei palermitano di nascita, ma già da qualche anno giochi nel messinese. È una scelta di vita?

“Questo è il quinto anno con squadre messinesi, ma non si tratta di una scelta di vita. Sono tranquillo nel giocare qui in questa zona. Ormai sono messinese d’adozione, anche se le mie origini sono messinesi, perché mio papà è messinese”.

La prossima settimana andrete al Liotta di Licata…

“Scendiamo in campo domenica dopo domenica per vincere le partite, poi ci prendiamo quello che viene. Andremo a Licata non per passeggiare né per cercare un pareggio. Proveremo a portare i tre punti a casa e accorciare il distacco”.

Prima però affronterete la Pro Favara. Che partita vi attende?

“Ogni partita è una storia a sé, tutte le gare sono insidiose. Il Favara in casa deve costruire la sua salvezza, ma noi cercheremo di portare i tre punti a casa perché vogliamo rimanere nei piani alti della classifica e cercare di recuperare qualche punto perso strada facendo. Prepariamo tutte le gare allo stesso modo, per provare a vincere”.

C’è qualche rimpianto nel corso della tua carriera?

“Qualcuno sì e risale a qualche anno fa. Dopo una stagione col Due Torri ero andato in ritiro col Siracusa, ma poi per problemi personali e familiari sono stato costretto a rinunciare per restare più vicino a casa. Se potessi tornare indietro, non farei di nuovo quell’errore”.

In carriera però hai anche un gol fatto, cosa inusuale per un portiere...

“Ero in serie D con la maglia del Due Torri e feci gol su rinvio con palla in mano sul campo della Cavese. È stata un’emozione indescrivibile: quel giorno pioveva e c’era tanto vento. Ho cercato di rinviarla più lontano possibile, poi la palla viaggiava e non mi sono reso conto che era entrata fin quando i miei compagni non sono venuti ad abbracciarmi. Lì sono stato pervaso dalla gioia. Peccato che poi quella partita l’abbiamo persa per 3-1”.

Luca Di Noto
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