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Eccellenza B
Alacqua a GS:it: «Oggi prevale l'allenatore che porta lo sponsor. In Eccellenza B...»

Alacqua a GS:it: «Oggi prevale l'allenatore che porta lo sponsor. In Eccellenza B...»


Intervista esclusiva al mister ex Due Torri 

Ex allenatore di Due Torri e Milazzo, quest'anno partito ai box. Antonio Alacqua però non sta con le mani in mano: «Sto girando molto per i campi della provincia, mi guardo le partite, analizzo le situazioni e mi tengo aggiornato. Ero sugli spalti per Rocca-Taormina. I biancazzurri stanno pagando l'inesperienza, hanno molti elementi giovani e questo l'hanno pagato nei minuti finali, hanno pagato dazio concedendo la vittoria al Taormina. I catanesi sono ben organizzati hanno un ben complesso di gioco, si conoscono da più tempo anche se, nella seconda frazione, hanno pagato il fatto di essere partiti in ritardo. Forse era più una partita da pareggio». ll mister, poi continua il suo giudizio sulle altre formazioni del girone B di Eccellenza: «Sicuramente c'è l'Acireale che ha fior fior di giocatori, è una formazione di categoria. Ho visto poi anche Torregrotta e Sant'Agata. I primi sono una squadra giovane, ovviamente dovranno lottare per la salvezza, ma sono sicuro che troveranno presto l'assetto. Il Sant'Agata devo dire che mi è piaciuta. Una squadra ben messa in campo col 4-3-3. Mincica sicuramente è un grande colpo di mercato e non scordiamoci che c'è fuori ancora Ciccirello». Mister Alacqua però non si fida dell'equilibrio visto nelle prime due giornate: «Alla lunga verranno fuori i valori delle squadre, entro novembre avremo le idee più chiare. Sono sicuro che il girone si dividerà in due tronconi. Acireale, San Pio, Milazzo e anche lo stesso Palazzolo si contenderanno le prime posizioni. Il Palazzolo nella sconfitta col Rosolini si è mangiato 7 gol, non meritava di perdere. Certo i granata non sono gli ultimi arrivati, giocano da molto insieme e hanno Germano che è un giocatore importante per la categoria».

Mister, si aspettava questo approccio alla Serie D dell'Igea Virtus?

«E' sorprendente quello che stanno facendo però non strano, è il premio per chi lavora da tre anni nella stessa direzione. Stanno raccogliendo i frutti senza grandi nomi, stanno facendo bene consolidando un gruppo coeso confermando 8/11 delle scorse stagioni. Hanno le idee chiare e poi c'è mister Raffaele che lavora lì da tre anni e sa il fatto suo: ha avuto ragione lui e la società. Quando c'è gente che mantiene la parola, arrivano i risultati. Non vanno cambiati 18 giocatori all'anno. Tranne Lescano, tutti i giocatori dell'Igea giocavano in Eccellenza. Ragazzi ben motivati. L'obiettivo è la salvezza, poi quel che viene ovviamente non guasterà. Nell'Igea c'è un progetto ed è quello che conta nel calcio».

Chi vede favorita alla vittoria finale di questo girone I?

«Sicuramente la Sicula Leonzio è uno squadrone, destinato a stare lissù fino alla fine. Però non sottovalutiamo Turris e Frattese. Le campane staranno lì fino a maggio».

Il Due Torri è fanalino di coda...

«Nel Due Torri si vive di necessità virtù, l'economia non è rosa e fiore. Hanno perso qualche pezzo importante per strada, si riprenderanno presto ma quest'anno è più dura del passato. Voglio fare un plauso alla Sancataldese dove ho giocato e allenato,perchè stanno facendo un grande lavoro. Le squadre che confermano l'organico vengono sempre premiate. Mi preme sottolineare che lì ci sono Treppiedi (94) e Calafiore (95) lanciati da me al Due Torri quando erano proprio ragazzini e ancora oggi vengono considerati giovani. Poi c'è il Gela che si è mosso bene, ha un allenatore esperto come Infantino che ha fatto bene con la Leonfortese insieme a Martello. E' una coppia cosolidata che faranno il loro».

Mister, intanto lei è pronto a rimettersi in gioco...

«Aspetto qualcosa, oggi purtroppo prevale l'allenatore che porta lo sponsor, io porto solo la mia competenza. L'allenatore lo fanno sempre i giocatori. Quando ci sono i grossi nomi, devi solo fare il coordinatore. Quando hai la 500 e la fai camminare come una ferrari, sei un bravissimo allenatore».

Durante il corso di allenatore che ha seguito a Coverciano, ha legato particolarmente con qualcuno?

«Mi sento spesso con Diego Lopez che ha fatto la Serie A ma non lo fa notare. Molta umiltà. Stessa cosa devo dire di Pierangelo Manzaroli allenatore del San Marino. Sta aspettando qualcosa anche Diego dopo le esperienze al Cagliari e al Bologna, gli auguro tutto il bene di questo mondo. Nel calcio non ci deve essere invidia».

Vittorio Damiani
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