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Trapani: non sempre giocare bene serve a vincere...

Trapani: non sempre giocare bene serve a vincere...


L’editoriale di Salvatore Puccio.

Fa tanta rabbia ritornare da Catania a mani vuote dopo un primo tempo, il migliore del Trapani in questo campionato, in cui l’undici di Italiano ha surclassato la corazzata etnea, giocando da prima della classe, con una superiorità fisica, tecnica e tattica che lasciava presagire a tutt’altro esito finale.

Non sarebbe bastato neanche un gol per legittimare la supremazia della truppa di Italiano sull’undici di Sottil. Ma la dura legge del calcio contempla che se non la metti dentro rischi di perderle le partite. E così è stato in Catania-Trapani!

Fatale il tiro dagli undici metri sbagliato da Evacuo alla mezz’ora del primo tempo, dopo che lo stesso centravanti trapanese, dieci minuti prima aveva mancato la deviazione in rete da due passi. Poi il fato decide di cambiare le sorti della partita nel quarto d’ora di riposo e manco il tempo di entrare in campo per la ripresa che l’episodio del rigore al 1’ cambia l’inerzia di una partita che visto il primo tempo avrebbe dovuto avere tutt’altra sorte.

Sottil aveva piazzato due mediani davanti la difesa, Rizzo(che ha lasciato il campo al 32’ del primo tempo per infortunio) e Angiulli, per cercare di arginare le manovre dei tre attaccanti granata e dare manforte ai compagni di difesa per tamponare gli inserimenti dei centrocampisti granata. Strategia che non è riuscita al tecnico etneo visto come il Trapani riusciva a giostrare, imponendo il suo gioco con un meccanismo perfetto tra i reparti ed un affiatamento tra i giocatori che gli ha permesso di sviluppare belle trame di gioco. Ma il calcio non è una scienza esatta, non è detto che giocando bene si vincono sempre le partite, perché ci sono anche gli episodi che la determinano.

Ed un Catania che era rimasto a guardare per 45’ ha avuto l’occasione di passare subito in vantaggio, iniziata la ripresa e di piazzare il colpo finale 4’ dopo con il raddoppio di Marotta. Lì il Trapani non è riuscito a reagire al primo svantaggio della stagione. Soprattutto dopo il rigore subito, la truppa di Italiano, ha avuto fretta di catapultarsi in avanti per cercare subito di agguantare il pari, quando invece c’era tutto un tempo da giocare e si poteva giostrare con più raziocinio. Infatti il secondo gol degli etnei, è scaturito da un’azione propiziata da Manneh che ha sfruttato gli ampi spazi lasciati dai giocatori ospiti. Un Trapani che si è smarrito un po’ in queste due occasioni, evidenziando le imperfezioni di un gruppo, che come predica il suo allenatore ha tanto da lavorare.

Anche se, i granata, accusato il colpo, sono riusciti a ricompattarsi e a fare la partita, riuscendo anche con una bella azione a siglare il gol della bandiera. E’ chiaro che hai pur sempre di fronte la squadra candidata a vincere il campionato e credo che andando sotto di tre gol, sfido chiunque che riesca a riacciuffarla. Il Trapani ha dato tanti cazzotti al Catania senza mai riuscire a metterlo Ko.

Ma ha ricevuto un cazzottone che l’ha messo Ko per questa partita ma nello stesso tempo, servirà ai ragazzi granata, a capire dove hanno sbagliato e fare tesoro degli errori commessi per il proseguio del campionato. Soprattutto le sconfitte servono da lezione e sicuramente Vincenzo Italiano la saprà mettere a frutto. Adesso non bisogna fare drammi per la prima sconfitta di questo campionato, per tanti motivi. Ci sta perdere con una corazzata come il Catania.

Tutto sommato, il Trapani al “Cibali”, ha disputato un’ottima gara. E poi fino all’intervallo di ieri sera e per le prime sei giornate, abbiamo godute le gesta dei giocatori granata, che non credo sia diventati dopo una sconfitta dei brocchi. Questo Trapani targato Vincenzo Italiano è “una squadra”. E la cosa più importante nel gioco del calcio, ma anche nella vita, quando si fa squadra, si raggiunge qualsiasi obiettivo. Vedere 22-23 giocatori che corrono ad abbracciarsi dopo un gol, che vogliono raggiungere lo stesso obiettivo, remando tutti dallo stesso lato con la fame, la voglia, la sete di chi vuole emergere, ti fa venire la pelle d’oca, ti si lucidano gli occhi. Fra tre giorni sarà di nuovo campionato, di scena al “Provinciale” il Rieti. Spero di emozionarmi nel vedere 25 giocatori in casacca granata abbracciarsi ed esultare per un gol segnato. Vuol dire che Catania sarà diventata solo un ricordo.

Salvatore Puccio

Redazione Goalsicilia
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