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“L’Akragas visto da…” Mangione: «Con recupero infortunati sarà altra storia. Reggina? Si può vincere»

“L’Akragas visto da…” Mangione: «Con recupero infortunati sarà altra storia. Reggina? Si può vincere»


Il collega di “ForzaAkragas.it” fa il punto della situazione in casa biancazzurra.

Primo appuntamento con la rubrica di approfondimento sull’Akragas targata Goalsicilia.it. Protagonista il collega Fabio Mangione, redattore di “ForzaAkragas.it”, con cui facciamo il punto della situazione in casa biancazzurra.

Fabio, dopo una buona prestazione con la Vibonese è arrivata una pesante débâcle contro il Lecce. Cosa è successo?

«Sono state sicuramente due partite molto diverse, la prima contro una squadra alla portata e che ha lasciato un po’ di rammarico per i tre punti mancati, la seconda con una compagine costruita per centrare il salto di categoria e che ha tutte le carte in regola per farlo. Al “Via del Mare” non è stata una brutta Akragas: i ragazzi di Di Napoli hanno disputato un discreto primo tempo, riuscendo a passare anche in vantaggio con lo splendido destro da fuori di Zanini, e sono rimasti in partita, almeno dal punto di vista del risultato, fino al terzo gol pugliese, che di fatto ha chiuso i conti e ha legittimato la superiorità dei padroni di casa».

Si immaginava che l’avvio di stagione non sarebbe stato facilissimo…

«Un inizio di campionato in salita per i biancoazzurri, complici le numerose assenze, soprattutto nel reparto arretrato, qualche amnesia difensiva e poca cattiveria in zona gol. I rientri di uomini di esperienza come Marino e Cocuzza possono dare una grande mano a una rosa giovanissima che ha bisogno di carburare, di amalgamarsi a dovere, di smaltire i carichi di lavoro estivi e che ha già dimostrato nella breve avventura in Coppa Italia di sapere il fatto suo. Le qualità ci sono e le premesse sono buone, bisogna solo avere un po’ di pazienza e lavorare».

Akragas tra le squadre più giovani di tutti e tre gironi di Lega Pro. Va bene così o sarebbe servito qualcuno d’esperienza in più?

«La politica societaria di quest’anno è chiara. Si è deciso di puntare su giovani di qualità e valorizzarli, legandoli al club con contratti anche pluriennali e permettendogli di mettersi in mostra con continuità in un torneo difficile come la Lega Pro. A Lecce è scesa in campo un’Akragas con un’età media di 22 anni, la più bassa di tutta la terza serie. È sicuramente stata dura perdere gente come Muscat, Capuano, Dyulgerov, Zibert e Di Piazza, ma credo che il lavoro fatto in sede di mercato sia da elogiare. L’esperienza, a parer mio, non manca».

Chi potrebbero essere i punti di forza?

«Il portiere Pane, ad esempio, da anni milita tra i professionisti e ha sfiorato la Serie B col Benevento due stagioni fa; Marino e Thiago Cazè sono due centrali difensivi di sicuro affidamento e che sono mancati tantissimo in questa prima parte di annata; l’argentino Pezzella unisce qualità e quantità ed è bravo sia in fase di interdizione che d’impostazione della manovra; in avanti, Cocuzza può essere un’ottima alternativa al tridente titolare. Oltre a questi, ci sono tanti ragazzi che, seppur molto giovani, conoscono molto bene la categoria e vantano numerose presenze in Lega Pro. Come Zanini, Carillo, Carrotta, gli attaccanti Salvemini, Gomez e Longo ed il centrocampista Salandria, che ad Agrigento abbiamo imparato a conoscere e apprezzare. In più, qualche scommessa, come German Cochis, talentuoso jolly offensivo classe ’96 scoperto dal responsabile dell’area tecnica Almiron. Uno di quelli che, come si suol dire, dà del “tu” al pallone e che potrebbe rivelarsi un vero e proprio colpo. Sta al tecnico Raffaele Di Napoli trovare la giusta quadratura per esaltare le doti della sua freschissima truppa, ma penso che il mister sappia il fatto suo e stia operando in questa direzione».

Domenica arriva all’Esseneto una Reggina che viaggia sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria nel derby con il Messina. Che gara ti aspetti?

«La gara con la Reggina può essere quella giusta per rompere il ghiaccio e centrare la prima vittoria stagionale in campionato. Fa sempre un po’ impressione parlare di queste grandi “nobili decadute” del calcio italiano e il girone C ne è pieno zeppo, cosa che aumenta il livello di competitività e lo spettacolo. Il “derby dello Stretto” è forse tra i più sentiti del Sud Italia e i calabri se lo sono aggiudicati per la terza volta consecutiva dopo i due match play out vinti due anni fa, partendo anche con gli sfavori del pronostico. L’obiettivo stagionale degli amaranto è lo stesso dell’Akragas, la salvezza, e verranno ad Agrigento a giocarsi la partita e tentare di strappare qualche punto. Sono una ripescata, hanno cambiato molti elementi durante il mercato, hanno perso la prima gara a Fondi e non sono ancora in condizioni fisiche ottimali, ma il successo col Messina può dare ai giocatori di Karel Zeman la giusta spinta per provare a far bella figura anche all’Esseneto. L’Akragas dovrà dimostrare di essersi lasciata alle spalle lo scivolone di Lecce e puntare a vincere la partita. Il recupero di qualche pedina importante e l’apporto del pubblico agrigentino, che si spera sia numeroso, potranno spostare l’ago della bilancia a favore dei biancoazzurri».

Dario Li Vigni
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