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Catania-Siracusa, querelle Lo Monaco-Cutrufo: botta e risposta

Catania-Siracusa, querelle Lo Monaco-Cutrufo: botta e risposta


Le dichiarazioni dell’’ad etneo e del patron aretuseo in vista del derby di sabato.

Prosegue il botta e risposta tra Gaetano Cutrufo, presidente del Siracusa, e Pietro Lo Monaco, ad del Catania, in vista del derby che vedrà impegnate sabato al “Massimino” le due compagini. Questo il botta e risposta.

CUTRUFO: “Monopoli? È stata una delle migliori partite di tutta la stagione e la vittoria consolida il quarto posto in classifica. Voglio fare i complimenti a tutta la squadra. Non abbiamo il tempo di goderci questa vittoria. Sabato infatti c'è la partita con il Catania. Voglio vincere al Massimino, con un gol decisivo di Tino Parisi".

LO MONACO: “Quando gioca contro di noi parla sempre, credo farebbe salti mortali per vincere al Massimino. Auguro agli aretusei di affondare i colpi giusti, ma le gare durano 90 minuti e vedremo come andrà. Dice che vuole un gol decisivo di Parisi? Se non ricordo male il calciatore è già stato protagonista di una partita tra queste due squadre, quando nella scorsa stagione giocava con noi e indirettamente permise agli azzurri di vincere”. A riportarlo è “Mondocatania.com”.

REPLICA CUTRUFO: “Chi non riesce a stare zitto, evidentemente, è Lo Monaco, che come sempre non perde occasione per usare toni sferzanti e sgradevoli e questa volta anche sconclusionati. La mia colpa secondo lui sarebbe quella di aver osato dire che voglio vincere il derby con il Catania. Ma guarda un po' che ho combinato. Un presidente che dice che vuole vincere. Alle cadute di stile del dirigente del Catania siamo abituati. Però come spesso capita, obnubilato, non ricorda bene le cose. Non è stato Parisi a favorire il Siracusa e forse neanche Bergamelli che, incantato da un gesto tecnico formidabile di Scardina, si è limitato a guardare la scena. Il traversone e Scardina in mezzo a tre avversari che colpisce di testa. Forse adesso ricorda meglio. Mettere nel mirino un ragazzo, di 23 anni, che il Catania ha deciso di svincolare, del che non li ringrazieremo mai abbastanza, e che il prossimo anno giocherà in serie B, lui di sicuro, non mi sembra un gesto da grande dirigente, tutt'altro. Mi auguro che segni Parisi? Sì lo confermo. Perché è un ragazzo d'oro, che non meritava un simile trattamento e che merita invece una sua piccola e personale rivincita. E magari ne facciamo 2 e un altro lo sigla Calil. Chi può dirlo? Infine, a differenza di altri, io non attacco i giornalisti per i quali ho grande rispetto. E continuerò a non farlo. Mi limito soltanto a dire che usare espressioni come "sferrare attacchi", "infiammare il derby", "propositi bellicosi" e "provocazioni" solo perché ho detto che voglio vincere una partita, e ripeto io voglio sempre vincere ogni partita, mi pare francamente eccessivo. E questo sì diventa una "provocazione", un "proposito bellicoso". Così si "sferrano attacchi". Così si "infiamma il derby", aggiungo, inutilmente”.

Dario Li Vigni
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