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Eccellenza A
Canicattì, Prestia a GS.it: ‘’Qua sto bene, mister e società super. Campionato? Attenti a noi...’’

Canicattì, Prestia a GS.it: ‘’Qua sto bene, mister e società super. Campionato? Attenti a noi...’’


Le esclusive di Goalsicilia.it-Il talentuoso esterno biancorosso. 

Primo scorcio di stagione tutto sommato positivo per il Canicattì, neo promosso in Eccellenza A. Uno dei migliori per media voto e prestazione è sicuramente Peppe Prestia, talentuoso esterno/fantasista che nella scorsa stagione ha centrato la promozione in D con la Folgore. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione, queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Peppe, sappiamo che in tanti ti hanno contattato in questo mercato ma sei rimasto...

“Non avevo nessuna intenzione di andare via. Ho avuto parecchie riesce tra Eccellenza e anche Serie D, ma non si può lasciare questa piazza. La società è spettacolare, non ci fa mancare nulla e per serietà starebbe benissimo anche in Serie C, il gruppo che si è creato è stupendo e col mister ho un ottimo rapporto, devo aggiungere altro?”.

Domenica scorsa vittoria sul Campofranco, sulla carta poteva essere facile ma non è stato così...

“Probabilmente inconsciamente li abbiamo sottovalutati e siamo scesi in campo quasi col freno a mano tirato. Nella prima frazione niente di che anche se abbiamo avuto qualche palla gol, nella ripresa invece abbiamo cominciato a macinare gioco come sappiamo portando a casa il match”.

Mi racconti la giocata sul tuo gol? L’avessi fatta in Serie A sarebbe la copertina di tante trasmissioni Tv...

“Ci provo sempre a fare determinate cose, preferisco fare la giocata che porta ad un gol di un compagno piuttosto che segnare io stesso. Questa volta è andata molto bene. C’era una palla vagante ed io ero un po’ avanti, così l’ho colpita col tacco a scavalcarmi e sono partito in progressione, poi tiro di Romeo respinto e l’ho ribadita in rete”.

Avete un reparto offensivo che fa invidia a tanti...

“Non mi piace parlare di me, però avere Cordaro, Romeo, lo stesso Desi. Quest’ultimo non lo conoscevo, ma è veramente forte. Abbiamo una squadra di tutto rispetto, all’inizio abbiamo faticato un po’ perché eravamo tutti nuovi, adesso ci conosciamo e stiamo veramente bene. Mi ricorda il gruppo che avevamo a Castelvetrano l’anno scorso e che è stato il motivo per cui siamo arrivati in D, anche se poi è finita per come è finita”.

L’obiettivo qual è?

“Inizialmente era cercare di fare i play off, magari in casa. Visto l’andazzo del campionato però... Siamo a sei punti dalla prima con 16 giornate da giocare. L’anno scorso nessuno avrebbe scommesso sulla Folgore, eppure... Chissà’’.

Domani il Marsala...

“Per noi è come se fosse una finale play off, se vinciamo riapriamo il campionato. Con i tre punti riduciamo il gap dalla vetta e al ritorno abbiamo gli scontri diretti in casa. Non è facile per nessuno affrontarci tra le nostre mura”.

Ci sono state tante critiche al mister...

“Mi viene da ridere, ti giuro. Mister Catania è un professionista, ha messo delle regole, degli orari, magari qualcuno ha storto inizialmente il naso. Probabilmente c’era qualche altro mister che voleva allenare qui e ha fatto pressioni, ma preferisco non commentare tutto ciò. Ribadisco, mister Catania è un grande, bravissima persona ed è davvero un professionista, siamo un gruppo compatto e ci toglieremo belle soddisfazioni”.

Chi vince il campionato?

“Vedo favorito il Marsala. Il Licata ha una bella squadra, ma secondo me i lilibetani hanno qualcosina di più. Occhio però alle possibili sorprese...”.

Voi potreste essere una sorpresa?

“Non lo dirò mai per scaramanzia (ride, ndr). Ti dico però che siamo una squadra giovane, fatta eccezione per Mariano (Cordaro, ndr) che però qui è tornato un ragazzino. Se dovessimo cominciare a volare sulle alti dell’entusiasmo, diventeremmo davvero devastanti”.

Peppe raccontami un po’ il tuo passato...

“Ho iniziato a giocare al Ribolla a Palermo. A 13 anni ho fatto un provino per il Lecce insieme a Di Mariano che ora gioca nel Novara, mi hanno scelto ma le società non hanno trovato un accordo. Così sono andato nelle giovanili del Trapani, dopo gli Allievi sono passato alla Berretti, ho segnato due doppiette in due partite e mi hanno aggregato alla prima squadra”.

Era il Trapani di...?

“Eravamo in Serie C, con mister Boscaglia e i vari Pirrone, Caccetta, Mancosu e così via. Il primo anno abbiamo perso la finale con il Lanciano, l’anno dopo è arrivata la promozione in B. A dicembre sono andato in prestito al Milazzo in C2. La stagione successiva il ds Faggiano mi ha prospettato un prestito, mi cercavano Taranto e Spezia, ma io ero fidanzato e da testa di cavolo ho rifiutato tutto (ride, ndr). Così ho litigato un po’ con tutti”.

Te ne sei pentito?

“Ad oggi sì e non poco. Più che altro perché in C, ma anche in B, si vedono persone che non sanno neanche stoppare un pallone”.

Sei stato convocato anche in Nazionale...

“Sì, nell’Under18. Tra l’altro ero sotto età, perché c’erano quasi tutti 1994 e io sono 1995. Abbiamo fatto due stage, arrivare a Coverciano trovando Sacchi, De Sciglio, giusto per citare qualcuno, belle soddisfazioni”.

L’avversario più forte che hai incontrato?

“Sono sincero, la persona più forte che io abbia mai visto giocare è Mariano Cordaro. Lui, se avesse avuto la testa a posto sin da ragazzino, non sarebbe arrivato in Serie A e basta, ma proprio ad altissimi livelli. Adesso a 35 anni fa paura, da giovane non si poteva tenere, di un’altra categoria. A livello giovanile mi sono scontrato con Bernardeschi e Keita l’ex Lazio, quest’ultimo se davvero è ’95 (ride, ndr) era un mostro”.   

Dario Li Vigni
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