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Messina, Marra si presenta: «Non nascondo l’emozione, voglio una squadra avvelenata»

Messina, Marra si presenta: «Non nascondo l’emozione, voglio una squadra avvelenata»


Il nuovo tecnico del Messina è stato presentato quest’oggi in conferenza stampa: «Cercheremo di agire sulla testa dei giocatori». Il suo vice sarà l’indimenticato Enrico Buonocore.

Giornata di presentazioni in casa Messina dove il protagonista dell’odierna conferenza stampa è stato il nuovo allenatore giallorosso, SalvatoreMarra. Questi gli argomenti trattati:

EMOZIONE «Inutile nascondere l’emozione: quando ti chiama una squadra dove hai vissuto dei momenti importanti sotto il profilo sportivo ma anche umano, questi te li porti dietro. È impossibile non essere emozionati, ma adesso bisogna essere lucidi».

COLLABORAZIONE «Parlo spesso con Enrico (Buonocore, ndr), perché siamo una cosa sola. Ci diciamo spesso che siamo in una piazza dove siamo obbligati a dare il 300%. Teniamo tantissimo a questa realtà e a questa occasione che la società ci ha dato».

CULTURA DEL LAVORO «Cercheremo di agire tanto sulla testa dei giocatori. A me piace lavorare sul campo, io ricordo che Enrico non amava tanto le interviste e noi cercheremo di far parlare i fatti. Vogliamo fare in modo di entrare subito nella testa dei calciatori».

ESORDIO «Domenica dobbiamo cercare di fare una buona partita e dare subito un buon impatto sotto l’aspetto emotivo e sotto l’aspetto dell’atteggiamento. Quando giocavamo noi, magari eravamo anche brutti in alcune partite, ma non mollavamo mai. Questo è quello che cercheremo di trasmettere».

FARE LA STORIA «La storia si fa quando tu torni in una piazza dopo tanti anni e lì trovi tanta gente che ti aspetta a braccia aperte e ti ricorda con tanto piacere. Fare bene qui, dunque, lascia il segno».

MERCATO «Abbiamo un buon organico, valuteremo insieme alla società se integrarlo con innesti di esperienza perché c’è bisogno di fare bene. Domenica si inizia tutti da zero, cercheremo di fare un campionato degno di questa piazza. Messina ambisce sempre al meglio e noi cercheremo di dare il meglio di noi stessi lavorando ininterrottamente».

PRIMOAPPROCCIO «Ieri c’è stato il primo approccio con i giocatori e loro hanno mostrato massima disponibilità, ma su questo non avevo dubbi. Anche se sono giovani, ne vivranno di situazioni del genere. Quando c’è un cambio in panchina vuol dire che qualcosa non è andato bene. La testa è quella che ne risente di più».

CONCENTRAZIONE «I primi giorni saranno all’insegna del conoscerci, ma già da ieri abbiamo cercato di far capire quello che vogliamo a livello mentale che, in questa categoria, è quello che conta di più, al di là della tecnica, del sapere stare bene in campo, dello schema e altro».

SQUADRAAVVELENATA «Bisogna essere avvelenati, la squadra di cui facevamo parte io ed Enrico era sempre avvelenata, al di là della qualità che aveva lui in campo. Lui ci trasmetteva tanta rabbia durante le partite e spero che lui riesca a farlo anche ora. Io ero un buon giocatore, un operaio, che è riuscito ad arrivare in serie B nonostante tanti problemi, quindi sono un esempio importante».

Dopo Marra, è stata la volta di EnricoBuonocore, che ricoprirà il ruolo di allenatore in seconda:

RITORNO «Sono molto contento di essere ritornato dopo tanti anni con Sasà. Prima giocavamo, adesso siamo allenatori quindi è tutto diverso. Abbiamo grande voglia e ci metteremo tanta passione. Sappiamo che la gente di Messina vuole che si dia il massimo, noi lo abbiamo imparato con gli anni. Questo cercheremo anche di inculcarlo ai giocatori».

AMICIZIA CON MARRA «Le partite si possono vincere o perdere, l’importante è dare sempre tutto. Per me è la prima esperienza, al di là delle partite di play out con l’Ischia dell’anno scorso. Sono molto contento di lavorare con Sasà e di esserci ritrovati. Siamo molto amici, abbiamo vissuto anche insieme e siamo molto orgogliosi di avere questa opportunità. Allenare il Messina è per noi motivo d’orgoglio».

MESSINA SECONDA CASA «Sono molto emozionato, essere a Messina è come stare a casa mia. Sono passati 16 anni e ancora la gente mi scrive. Mi auguro che i tifosi vengano allo stadio e ci sia una cornice di pubblico importante. Abbiamo bisogno di loro perché la prima partita è fondamentale per l’entusiasmo e tutto».

PIAZZA IMPORTANTE «Bisogna far capire ai giocatori che giocare a Messina è importante, dove sono passati giocatori importanti e c’è una storia di anni con gente che poi ha fatto anche la storia del calcio italiano. Giocare a Messina non è semplice, ma se riesci a entrare nei cuori dei messinesi ci rimani per sempre».

Luca Di Noto
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