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Messina, Bertotto e Tosto: «Lavoriamo per il bene della squadra»

Messina, Bertotto e Tosto: «Lavoriamo per il bene della squadra»


Giornata di conferenza stampa, ieri, in casa Messina con il tecnico e il direttore sportivo che hanno fatto il punto della situazione: «Dai giocatori vogliamo compattezza e unione d'intenti».

Giornata di conferenza stampa, ieri, in casa Messina. A parlare sono stati il tecnico Valerio Bertotto e il direttore sportivo Vittorio Tosto. Il primo a prendere la parola è stato proprio il mister:

CONDIZIONE FISICA «La condizione della squadra sta crescendo e verrà adeguata al momento giusto. In ritiro abbiamo fatto un ottimo lavoro, nella prima settimana chiaramente la squadra era più che rimaneggiata nonostante numericamente fossimo a posto. Questa era una delle richieste che avevo fatto al direttore per dare un'impronta importante. Abbiamo avuto anche dei ragazzi in prova che abbiamo valutato. Dalla seconda settimana abbiamo cominciato a porre le basi per arrivare il più pronti possibile al campionato e anche alla Coppa Italia».

PORTIERI «Brunelli è un ragazzo che già conoscevo con delle ottime capacità, ma deve lavorare perché è un po' indietro a livello fisico. Non è stato impiegato per tutelare la bontà delle sue qualità e metterlo nelle condizioni di essere operativo al 100%. Inoltre abbiamo la certezza di avere altri due ragazzi che ci consentono di stare tranquilli».

QUESTIONISOCIETARIE «Le questioni societarie sono cose che non intaccano assolutamente il nostro operato sul campo o di gestione del campo. I ragazzi sono concentrati su quello che devono fare, le condizioni per lavorare ci sono tutte».

MERCATOINENTRATA «Ci propongono tantissimi calciatori ogni giorno, tra questi c'era anche Madonia. Le scelte tecniche, però, sono esclusivamente a opera mia e del direttore».

MERCATOOCULATO «Credo che tutti i giocatori che sono venuti qua sono stati scelti con cura, non solo sotto l'aspetto tecnico, ma anche da un punto di vista di profilo morale e di predisposizione mentale perché questo gruppo diventi squadra vera. Chi ha visto le nostre partite, ritengo abbia già avuto questa sensazione di unità di intenti. L'unico obiettivo non è il bene di Bertotto, Tosto, Pozzebon o Milinkovic, ma del Messina. Questo deve essere un leitmotiv per tutta la stagione e i ragazzi l'hanno percepito. Questo atteggiamento è l'unico modo di arrivare bene nel prosieguo della stagione».

COMPATTEZZA «Noi stiamo cercando di trasferire non soltanto ai giocatori, ma anche all'esterno, questo senso di compattezza e di unione nei confronti della città. Non partiamo prevenuti: da parte nostra c'è la voglia e il piacere di stare legati alla città e ai nostri tifosi e anche per i ragazzi sarebbe bello abbracciarli. I tifosi ci hanno seguiti nelle trasferte, sono stati fantastici, ma adesso che siamo nel nostro ambiente sarebbe bello percepirli da più vicino ancora».

Il tecnico si è alternato con il direttore sportivo, Vittorio Tosto:

PRIMO STEP MERCATO «Abbiamo chiuso una fase di mercato importante, il primo step. Ci riteniamo contenti di quello che abbiamo fatto, siamo riusciti a prendere i ragazzi che avevamo in mente, funzionali a quelle che erano le nostre idee e il nostro sistema di gioco. Con il mister e la società siamo coordinati per cercare di fare il bene del Messina attraverso una logica corretta, giusta e aderente al nostro potenziale. Questa prima fase di mercato ci ha permesso di muoverci nella condizione migliore».

SECONDO STEP MERCATO «Il secondo step servirà per completare l'organico. Vorremmo prendere quattro o cinque giocatori anche un po' più esperti. La nostra rosa, secondo me, è forte. In Lega Pro credo che abbiamo i giovani migliori che il mercato offriva. Se andiamo a completare la rosa, credo che andremo a fare qualcosa d'importante».

CAPITOLO PORTIERI «In questo momento uno è di troppo. Sappiamo che Berardi è sul mercato e l'infortunio lo ha penalizzato perché non ha potuto mettersi in mostra. Il giocatore, comunque, lo conosciamo tutti. Noi però puntiamo su altri portieri e questo l'abbiamo detto al ragazzo. La responsabilità del progetto tecnico appartiene esclusivamente a Vittorio Tosto e a Valerio Bertotto. Tutto quello che viene trasmesso alla piazza è giusto che si faccia con chiarezza e linearità. Berardi è un giocatore di proprietà, ha un valore importante che noi non vogliamo perdere. La nostra idea è quella di puntare su altri, possibilmente su portieri under. Brunelli, '94, ci gratifica. Allo stesso tempo abbiamo trovato un giovane di prospettiva, Dini che è un '96: lui non è pronto per fare il titolare, ha bisogno di crescere. A questi due c'era bisogno di integrare un portiere che fosse più pronto e abbiamo trovato Russo. Anche in termini di budget, si tratta di tre portieri che fanno al caso nostro. Non è facile dare via un portiere infortunato, con i numeri che ci penalizzano. Se Berardi non dovesse andare via, vedremo come lavorarci e come integrarlo. Al di là delle scelte che farà il mister farà parte di questa squadra. A oggi, però, noi puntiamo su tre portieri: uno è di troppo».

MADONIA «Ci propongono duecento giocatori al giorno, ma non possiamo prenderli tutti e duecento».

DIFFICOLTA’ «La prima settimana di ritiro abbiamo avuto delle difficoltà. Fiducia non ce n'era e forse non c'è ancora oggi. Se non c'è fiducia da parte della nostra città, non può essercene anche dall'esterno. Non sappiamo i motivi di questa mancanza di fiducia, ma fa parte del gioco. Prima di acquisirla bisogna darla e io e il mister siamo stati forse più furbi e più scaltri di altri perché abbiamo visto in Messina un potenziale enorme. Riteniamo che Messina sia una piazza di tutto rispetto e di grandissima tradizione calcistica. Credo che chi ha sottovalutato questa piazza e non è venuto abbia fatto un grosso errore. La fiducia ce la vogliamo conquistare. Tra società e procuratori, nessuno aveva fiducia in Messina. Allora noi siamo intervenuti direttamente sui giocatori».

RETROSCENA «C'è tutto per fare calcio e farlo in un certo modo. Dopo la prima settimana abbiamo cominciato, attraverso le società, a prendere qualche giocatore importante che aveva anche richieste di società che attiravano. Faccio un esempio, su Milinkovic c'era l'Ascoli e noi abbiamo soffiato il giocatore a una squadra di serie B, proprio perché abbiamo fatto capire a lui che Messina è una piazza da serie B. Con questa strategia abbiamo sollecitato e stuzzicato quelle che sono le fantasie di tanti giocatori. Baldassin e Brunelli stavano firmando con altre società, oggi si allenano con il Messina. Con l'ingresso di questi calciatori, il vento è cambiato. Prima chiamavamo noi e alcuni non rispondevano, oggi il telefono squilla in continuazione perché i giocatori vogliono venire a Messina».

Luca Di Noto
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