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Santurro a GS.it: ‘’Che ricordi col Parma di Crespo. A Siracusa annata super, in futuro...’’

Santurro a GS.it: ‘’Che ricordi col Parma di Crespo. A Siracusa annata super, in futuro...’’


Le esclusive di Goalsicilia.it-Il portierone ex aretuseo attualmente svincolato.

È stato protagonista di una splendida annata con la maglia del Siracusa, inoltre per addetti ai lavori e non solo è stato tra i migliori portieri della Lega Pro. Parliamo di Antonio Santurro, parmense classe 1992, che attualmente è senza contratto. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione, queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Antonio, nasci a Parma ben 25 anni fa. Quando i primi calci ad un pallone e come andavi a scuola?

“A scuola purtroppo non andavo benissimo (ride, ndr). Facevo fatica a conciliare lo studio con lo sport, visto che sono entrato nel Settore giovanile del Parma quando avevo appena 9 anni. Il calcio mi portava via molto tempo già da piccolissimo”.

Aggregato alla prima squadra del Parma nel 2010, che ricordi hai?

“Sono stato con i ‘grandi’ già dal ritiro, è stata un’esperienza importante e tanto formativa. C’era la possibilità di confrontarsi con gente del calibro di Antonelli, Zaccardo, Paletta, Dzemaili, Crespo, Giovinco, Candreva, Mirante. Il mister era Pasquale Marino, poi Franco Colomba. Tutta gente di un certo livello che mi ha fatto crescere tanto. C’era anche un giovanissimo Defrel con il quale ho giocato due anni in Primavera, davvero bei ricordi”.

Tu giovanissimo hai avuto a che fare con mostri sacri: chi ti ha impressionato maggiormente?

“Hernan Crespo mi fece una grande impressione, sia a livello calcistico che da quello umano. Anche Candreva era già davvero forte, tanta roba”.

Poi in fila Bagnolese, Renate, Savoia, Juve Stabia, Melfi. Dove i ricordi più belli?

“Ognuna per qualcosa, sono state tutte esperienze che mi hanno aiutato a crescere. A Melfi purtroppo siamo retrocessi e quando succede non porti dentro solo le cose positive. Forse quella che mi ha fatto crescere di più è l’annata alla Bagnolese. Prima esperienza vera e propria con i ‘grandi’, prima volta lontano dal Parma calcio. Eravamo in D ma ho fatto lo step di crescita più significativo”.  

La scorsa estate arrivi al Siracusa, convinto da...?

“Convinto da nessuno (ride, ndr). Sapevo di andare in una grande piazza, eravamo già a metà agosto e non vedevo l’ora di scendere in campo e indossare i guantoni. La piazza parla da sé, non avevo bisogno di convincimenti”.

Per indossare la maglia azzurra hai rifiutato altre richieste?

“Avevo ricevuto qualche altra offerta e tanti sondaggi da altre squadre di C. Il Siracusa però è quella che mi ha cercato con più insistenza, come ti dicevo la piazza parlava da sé. Il Melfi, per esempio, mi aveva fatto un’offerta economicamente anche migliore ma... Siracusa è Siracusa (ride, ndr)”.

Conoscevi già la compagine aretusea?

“Ho parlato con alcuni ex compagni che conoscevano i senatori del Siracusa. Per esempio Stefano Russo, l’anno scorso alla Vibonese, era stato con me al Parma e conosceva Lele Catania dai tempi della Nocerina parlandomene benissimo”.

A Siracusa, come città, eri già stato?

“No, ma me ne avevano parlato molto bene. Città stupenda, con gente splendida. Insomma chi me ne aveva parlato bene aveva più che ragione”.    

Com’è andata l’annata in maglia azzurra?

“Sicuramente bene, ma per come sono fatto speravo di fare di più. Non posso dire d’essere soddisfatto al 100%. Per carità, abbiamo fatto più delle aspettative iniziali, ma per come la vedo io quando arrivi ad un certo punto speri e cerchi di fare sempre meglio. Nel finale di stagione qualcosina ci è mancato. Abbiamo fatto una grande rincorsa, spendendo tante energie a livello fisico e mentale, quindi siamo arrivati alla fine un po’ scarichi. Purtroppo...”.

Sei stato tra i giocatori più amati del Siracusa...

“Ricevere l’affetto dei tifosi e la loro stima mi ha fatto davvero piacere, sentimenti che sono assolutamente reciproci. Poi credo non dimenticherò mai il coro che mi hanno dedicato, in carriera non mi era mai successo. La prima volta ho avuto la pelle d’oca, ma ogni volta era sempre una grande emozione. Sarà sicuramente un ricordo indelebile”.

C’è un frammento, una foto, della stagione che porterai con te?

“Magari parate no, ne ho fatte ma ho solo eseguito il mio compito. Sinceramente non c’è un episodio in particolare, ma certamente dimenticherò difficilmente il grande gruppo che si era creato. Qualche squadra l’ho girata, ma una compattezza come quella che avevamo nella scorsa stagione mai avuta. Il merito va sicuramente al mister e al ds Laneri, ma anche ai senatori. Sono dei leader che trascinano tutta la squadra, in particolare cito Spinelli che per me è il numero 1. Capitano dentro e fuori dal campo, persona speciale”.

Futuro...?

“Credimi ancora non lo so. Sono ambizioso, ma ancora non ho deciso cosa fare della mia carriera. Con il mio procuratore stiamo valutando alcune situazioni, nei prossimi giorni ne saprete di più”.

Dario Li Vigni
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