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Susso a GS.it: ‘’Sono arrivato col barcone, adesso sogno di sfondare nel calcio. La mia annata a Mussomeli...’’

Susso a GS.it: ‘’Sono arrivato col barcone, adesso sogno di sfondare nel calcio. La mia annata a Mussomeli...’’


Le esclusive di Goalsicilia.it-Il mediano gambiano che quest’anno ha giocato con i rossoblù.

Musa Susso è un centrocampista classe 1998 che nella stagione appena conclusa ha indossato la maglia del Mussomeli in Eccellenza. Con lui abbiamo parlato della sua storia, dell’arrivo in Sicilia dal Gambia, dei sogni e tanto altro. Queste le sue parole, in un discreto italiano miscelato ad inglese e qualche cadenza sicula, a Goalsicilia.it.

Musa, facciamo un po’ di storia. Quando sei nato e quando hai iniziato a giocare a calcio?

“Sono nato il 23 giugno 1998 in Gambia. Ho iniziato a giocare a calcio da piccolissimo, per strada con i miei amici. Poi andando a scuola facevo parte del team e giocavamo anche là”.

Quando sei arrivato in Italia?

“Sono arrivato a giugno del 2014, avevo quasi 16 anni, con uno dei barconi che di solito si vedono in tv. La mia famiglia aveva problemi quindi ho deciso di andare via. Dal Gambia sono andato in Libia e là ho preso la barca per arrivare in Sicilia, qui mi hanno portato a Giarre in una comunità. Il viaggio è stato difficile, ma ho avuto la fortuna di essere in una nave grande quindi non c’è stato modo di avere paura. Il mare era calmo e durante la traversata nessuno è stato male”.

Qui come hai iniziato a giocare a calcio?

“Con i ragazzi della comunità giocavamo praticamente ogni giorno. Un dirigente di una squadra di Prima categoria mi ha visto e mi ha portato ad allenarmi per la sua compagine, il Russo calcio. Potevo solo fare la preparazione e giocare le amichevoli. L’anno scorso invece sono passato al Fiumefreddo”.

Quest’anno hai giocato col Mussomeli...

“Sono arrivato qui a settembre per un provino, gli sono piaciuto e mi hanno tesserato. Il giorno del mio arrivo ho subito fatto un’amichevole contro la prima squadra, facevo parte della Juniores. Ho iniziato da centrocampista, poi sono passato in difesa e a mister Maggio ho fatto una buona impressione. All’inizio non è stato facile integrarmi, vuoi perché non parlavo bene la lingua, vuoi perché mi sono dovuto inserire in un gruppo già consolidato. Per fortuna col tempo tutto si è sistemato”.

Che giocatore sei?

“Sono un mediano, un centrocampista che gioca davanti alla difesa. Come accennavo, a Mussomeli ho giocato da difensore, o centrale o terzino, anche se la mia posizione preferita è stare in mezzo al campo perché mi piace giocare la palla. Certamente posso giocare in entrambi i ruoli”.

Con chi ti sei trovato meglio nello spogliatoio del Mussomeli?

“Dopo il mercato di riparazione, si è instaurato un bel rapporto con i ragazzi arrivati a dicembre. Mi riferisco in particolare a Charlie Venuti, Natalino Lucchese, Alessio Landolina e Umberto Pizzoleo. Anche capitan Panepinto è un grande”.

Ora che il campionato è finito che fai?

“Sono ancora a Mussomeli. Lavoro in un bar e mi trovo molto bene qui”.

Hai fratelli e sorelle?

“Siamo otto in famiglia (ride, ndr). Oltre a papà e mamma, ho tre fratelli e due sorelle. Mi mancano tanto, però ogni tanto ci sentiamo e spero di rivederli presto”.

Sei fidanzato?

“Ehm, no. Per adesso faccio lavoro e casa, casa e lavoro. Spesso mi hanno chiesto di uscire, ma ho evitato”.

Sono più belle le ragazze di Mussomeli o quelle del Gambia?

“Le ragazze sono tutte belle, che siano siciliane o africane o di altri posti”.

Dei ragazzi che erano in comunità, continui a sentire qualcuno?

“Pochi. Qualcuno è rimasto in comunità, altri sono andati in Germania e ci siamo un po’ persi”.

Chi è il tuo idolo?

“Sin da bambino il giocatore che ho sempre adorato è Paul Scholes, bandiera del Manchester United, purtroppo da qualche anno ha smesso. Adesso mi piace tanto Toni Kroos”.

Raccontami un aneddoto...

“L’anno scorso partecipavo ad un torneo molto bello, mi ha visto giocare un signore del quale non ricordo il nome e mi ha chiesto di andare a fare un provino all’Akragas. Purtroppo però il giorno in cui dovevo fare il provino non ho trovato nessuno disposto ad accompagnarmi ad Agrigento, sono un po’ rammaricato per aver perso questa possibilità. Prima ancora quando ero a Giarre, in attesa che arrivasse il permesso di soggiorno, mi hanno proposto di fare un provino per Empoli e Atalanta. Il documento non è arrivato in tempo ed è sfumata anche questa chance”.

Qual è il tuo sogno?

“Ovviamente quello di diventare calciatore. Se non dovessi riuscirci, un qualsiasi lavoro che mi faccia andare avanti”.

Dario Li Vigni
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