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Serie D
Gela, Kosovan a GS.it: 'Bella stagione ma si poteva fare di più. Rimarrei in Sicilia, magari in Lega Pro...'

Gela, Kosovan a GS.it: 'Bella stagione ma si poteva fare di più. Rimarrei in Sicilia, magari in Lega Pro...'


Le esclusive di Goalsicilia.it-Intervista all'esterno dei biancazzurri

"Ringrazio tutti quanti mi siano stati vicini in questa stagione". Tanassi Kosovan, esterno ucraino arrivato in estate al Gela, è sicuramente uno dei talenti messo in vetrina dal girone I di Serie D. Ai microfoni di Goalsicilia.it, proprio il numero 11 biancazzurro, ha parlato di passato, presente e futuro.

Sia dal punto di vista personale che di squadra, è stata una grande stagione...

"È vero, è vero. Però...io cerco di pormi standard alti. Si poteva fare e mettere di più. Più forza mentale nel realizzare l'impresa. Nel calcio è tutta una questione di sforzo mentale e sacrificio di pochi mesi. Abbiamo comunque agguantato i play off quindi non torno a casa dicendo di aver fatto un campionato di metà classifica ma torno dicendo che ci siamo arrivati e ci abbiamo provato. Sarebbe stato bello vincere il campionato ma i play off sono stati comunque una grande vetrina".

Come sei arrivato al Gela?

"Sono arrivato il quattro settembre, a stagione iniziata. Ero a casa, aspettavo di trovare squadra, il procuratore mi ha comunicato che c'era questa opportunità e ho subito accettato. Non la conoscevo come piazza ma a primo impatto mi sono subito sentito a mio agio".

Ti sei quindi trovato bene in Sicilia?

"Assolutamente sì. Tra nord e sud c'è una grande differenza. Sono stato proprio bene, ho trovato grandi amici. Girare col calcio e incontrare persone come le ho trovate qui, è molto bello".

Mi pare di capire che, se ci sarà l'occasione di rimanere, continuerai volentieri la tua carriera in Sicilia...

"Sicuramente. Trovare qualche Lega Pro nei dintorni sarebbe un sogno, mi piacerebbe".

C'è un giocatore a cui ti capita ti paragonino?

"Magari (ride ndr). Appena arrivato a Gela però mi salutavano tutti con 'Ehi Sheva'. Bello andare in città così ed essere paragonato ad un giocatore come lui anche solo per la nazionalità".

Shevchenko immagino sia l'idolo di tutti gli ucraini...

"Mamma mia, è una leggenda. Un mito supremo".

Confessa, sei milanista...

"Devo dire di sì nonostante il periodo che stiamo attraversando (ride ndr). Ormai seguo ben poco, prima c'erano più giocatori che valeva la pena guardare".

Dove hai mosso i tuoi primi passi da calciatore?

"Sono arrivato in Italia a quattro anni, ho cominciato qui a giocare a calcio. Fin da piccolo mi sono impuntato ed ho sempre messo come primo obiettivo quello di diventare un calciatore. A tutti i costi, il sogno ed il pensiero è sempre stato quello di arrivare a giocare in stadi stracolmi e diventare un grande calciatore".

Vittorio Damiani
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