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Mussomeli, sfogo Munì: ‘’Quello che succede è folle. Spiego perché Corte ha sbagliato su caos Castelbuono’’

Mussomeli, sfogo Munì: ‘’Quello che succede è folle. Spiego perché Corte ha sbagliato su caos Castelbuono’’


Le esclusive di Goalsicilia.it-Il patron dei rossoblù.

Enzo Munì, presidente del Mussomeli che dovrebbe giocare i play out per la permanenza in Eccellenza A, ci ha contattati per fare luce sulla vicenda che ha colpito il Castelbuono e di riflesso tutte le società impegnate a salvare la categoria. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.

IL RINVIO: “Volevo rendere pubblico il mio pensiero su questa decisione farsa che sta condizionando il finale di questa stagione. La sentenza della Corte d’Appello Territoriale credo sia malfatta. Nel chiedere al Giudice Sportivo di riesaminare il ricorso del Castelbuono, si rifà ad una sentenza del Collegio di Garanzia del Coni”.

IL ‘PRECEDENTE’: Viene citata la sentenza numero 24 del 2017, la spiego in breve. Il Barletta calcio a 5 presenta un ricorso contro la società San Michele dicendo che aveva compiuto una irregolarità. Il Giudice Sportivo non si limita ad analizzare quanto segnalato dal Barletta, ma va a scavare sulla partita a 360 gradi rilevando altre irregolarità e dando la gara a tavolino al Barletta. Il San Michele fa ricorso alla Corte Territoriale perché dice che il Giudice ha valutato altre vicende, non limitandosi al ricorso del Barletta. Quindi per semplificarla ancora di più: il Barletta fa ricorso contro l’irregolarità del giocatore Tizio, il Giudice Sportivo chiarisce che Tizio era regolare ma trova irregolare Caio e dà i tre punti al Barletta, ergo va oltre quanto chiesto dal ricorso”.

IL SEGUITO. “La Corte d’Appello dà ragione al San Michele, dicendo che il Giudice è andato oltre. Allora il Barletta fa ricorso al Collegio del Coni che risponde che era dovere del Giudice andare a valutare a 360 gradi tutto il match, a prescindere dal ricorso. Quindi 3-0 per il Barletta e decisione che fa Giurisprudenza”.

APPLICATA AL CASO CASTELBUONO: “La Corte d’Appello prende per buona questa decisione del Collegio del Coni e dice al Giudice Sportivo che deve andare a verificare tutte le situazioni di Marsala-Castelbuono”.

DIFFERENZE: “Si dimentica però che nel caso del Castelbuono il ricorso era stato dichiarato inammissibile, mentre nel caso del Barletta il ricorso era buono. Questa sentenza dà per certa insomma una cosa che certa non è”.

PERICOLOSO PRECEDENTE: “Se dovesse passare la linea della Corte d’Appello, si creerebbe un caos assurdo, perché non si terrebbe più conto delle norme procedurali. Finora il Giudice Sportivo ha dato l’omologazione del risultato per tutti i ricorsi ritenuti inammissibili, se adesso si crea questa situazione cambia tutto. Se dovesse passare questa linea si crea un pericoloso precedente perché: qualunque società può far ricorso non andando a notificare all’altra società il ricorso stesso; può fare ricorso senza tenere conto dei tempi. Perché cosa succede? Il Giudice dichiara inammissibile il mio ricorso X, io ricorro alla Corte d’Appello che dirà al Giudice che deve comunque analizzare la gara a prescindere se il ricorso sia ammissibile o meno. Si creerebbe un caos totale”.

CONSIDERAZIONI: “A mio avviso il Giudice Sportivo nel prossimo comunicato sottolineerà questa differenza col ‘caso Barletta’ e si pronuncerà come in primo grado, ritenendo il ricorso del Castelbuono inammissibile e che se vorrà il Castelbuono dovrà ricorrere in terzo grado. Se malauguratamente però il Giudice segue le indicazioni della Corte, si apre uno scenario impensabile”.

COSA PUÒ SUCCEDERE: “Se dovesse passare questa linea, qualunque società potrebbe presentare ricorso per cose che ha subito anche mesi fa. Faccio l’esempio concreto. Io presidente Mussomeli potrei fare ricorso contro il Paceco che ha schierato Lo Bue che non era tesserato. Io l’ho saputo dopo i tre giorni idonei a presentare ricorso e non l’ho potuto fare. Ma se adesso passa questa linea io farei ricorso, il Giudice lo dichiarerebbe inammissibile per i tempi ormai scaduti, presento appello alla Corte che dirà al Giudice di andare comunque a visionarlo. Capisci qual è il caos che si creerebbe?”.

IL RINVIO DEI PLAY OUT: “Anche questa è una forzatura. Già non esiste che io devo fare le ultime due giornate di campionato a 21 giorni di distanza. Poi, so che devo fare i play out il 30 aprile, me li spostano al 7 maggio e mercoledì li rinviano a data da destinarsi. È irrispettoso nei confronti di tifosi, società e giocatori stessi. Se una società non paga nulla se ne frega, io gestisco una società seria che paga. Ho un ragazzo di Crotone, uno di Gioiosa e un argentino, pensi che posso lasciarli in mezzo ad una strada? Devo pagargli vitto e alloggio, così come devo pagare la benzina agli altri che vengono ad allenarsi. Ti dirò di più, Rizoli aveva il biglietto già pronto per tornare in Argentina, lo abbiamo dovuto buttare e farne un altro. È insensato spostare queste partite, stiamo toccando il ridicolo”.

COLPE: “Io non ce l’ho col Castelbuono in sé, ma con chi gestisce tutto che sta rendendo la vita impossibile a tutte le società. Ce l’ho con la Lega, con la Corte d’Appello”.

AMAREZZE: “La Lega quest’anno, dopo un rinvio per neve col Troina, me la sposta il giorno dopo a Raffadali. Ce l’ho con la Lega che mi fa perdere a tavolino una partita della Juniores. Si giocava un recupero di prima squadra, la Juniores doveva andare a Gela ma non va proprio perché c’era questo recupero col Paceco, il segretario dà per scontato che la Lega di Palermo parli con la Lega di Caltanissetta, ma ciò non avviene e la mia Juniores perde a tavolino a Gela. Altro esempio; mesi fa dovevamo giocare a Marsala in Coppa, il Sindaco marsalese fa un comunicato secondo il quale per guasti elettrici allo stadio non era possibile giocare e la Lega rinvia la partita. Poi scopro che la sera il Sindaco va ospite ad una trasmissione radiofonica e dice chiaramente che non aveva fatto lui il comunicato e che il documento prodotto dal Marsala era un falso. Ho segnalato la cosa alla Lega, aspetto ancora risposte dalla Procura Federale...Mi sento come Don Chisciotte, una guerra contro i mulini. È più facile che io ne esca da ‘sto mondo”.

Dario Li Vigni
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