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Eccellenza A
Paceco, Parisi a GS.it: ‘’Siamo un gruppo eccezionale. Adesso promozione dipende solo da noi’’

Paceco, Parisi a GS.it: ‘’Siamo un gruppo eccezionale. Adesso promozione dipende solo da noi’’


Le esclusive di Goalsicilia.it-il capitano dei rossoargento.

Dopo un intero campionato in testa, per un paio di settimane ha perso la vetta in favore del Troina, ma domenica scorsa battendo i rossoblù ennesi è tornato a guardare tutti dall’alto. Parliamo del Paceco, il cui capitano è l’esperto Renzo Parisi. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione, queste le sue parole in esclusiva a Goalsicilia.it.

Partiamo con mezzo passo indietro: due pari di fila con Mazara e Campofranco, il Troina vi supera. C’è stato un attimo in cui avete pensato ‘è finita’?

“Sinceramente mai. Stare primi tutto l’anno non è facile, sentirsi inseguiti ti costringe ad avere sempre un livello di concentrazione altissimo. Per due settimane è toccato a loro stare primi e nello scontro diretto ci siamo ripresi il primato. Ci abbiamo sempre creduto, da tre anni facciamo cose straordinarie”.

Ti percepisco pungente...

“Sì, perché due settimane fa avevano cominciato a dire che eravamo dei brocchi. Ora che abbiamo battuto il Troina siamo tornati dei fenomeni... Noi siamo una grande squadra, che rimarrà sempre con i piedi per terra e siamo pronti a tutto. Abbiamo le spalle abbastanza larghe”.

Com’è stato giocare al Provinciale di Trapani con così tanti spettatori?

“Beh, uno spettacolo. Paceco non fa tutti questi tifosi (oltre 1.000, ndr), vedere là tutta questa gente, venuta anche da Trapani stessa e da Palermo, è stato un’emozione. Paceco fino a pochi anni fa non era conosciuta da nessuno, aveva sempre fatto campionati di Prima o Seconda categoria”.

Tu ormai sei un veterano...

“Quando sono arrivato, a dicembre di tre anni fa, la squadra aveva pochi punti e io stavo vincendo il campionato a Raffadali ma ho sposato subito il progetto rossoargento. Quell’anno siamo arrivati ad appena due punti dai play off, l’anno successivo ci siamo giocati la finalissima con la Sancataldese ed adesso siamo qua...’’.  

Se dovessi assegnare una torta di meriti, come divideresti le fette?

“Ovviamente una bella porzione spetta alla società per i sacrifici che sta facendo. Una altrettanto grande a mister Mazzara, credimi oltre che un grande allenatore ed un motivatore eccezionale, è un papà nel senso più positivo del termine. Ci fa stare bene, ci tratta da professionisti, ci fa giocare a calcio e non ‘a palla’. Basta seguirlo e ci porterà lontano”.

Torniamo alla partita, raccontamela un po’...

“Prepariamo sempre le gare al meglio. Sapevamo dell’importanza del match e che per noi era un’ultima spiaggia. Se loro avessero vinto sarebbe finita ogni storia. Adesso abbiamo tutto in mano noi”.

C’è qualcuno cui dedicare la vittoria?

“Sì, a Di Donato che si è infortunato me per noi resta sempre un grande. Anche ad Agate che è diventato papà da poche ore del piccolo Marco”.

Adesso bene o male vi attendono quattro gare abbordabili. La più difficile domenica prossima con il Pro Favara che ha fame di punti salvezza.

“Abbordabili non direi, questo campionato lo dimostra. Forse solo con il Terranova sulla carta è più semplice, ma guai a sottovalutare l’impegno perché il calcio nasconde mille insidie. Il Favara si gioca la salvezza, all’ultima giornata la Nissa non sappiamo se i giochi saranno fatti o meno quindi potrebbe essere altrettanto dura. Parliamoci chiaro, nessuno gioca per perdere”.

Lo dicevi prima però, la vittoria finale dipende solo da voi...

“Sì, esatto e dobbiamo partire con una grande partita già domenica a Favara. Mi dispiace tanto per loro, sono un ex ed è la seconda società che ho nel cuore. Noi però dobbiamo vincere, non possiamo assolutamente permetterci passi falsi”.

Dall’esterno si percepisce chiaramente che siete un gran gruppo...

“Credimi, uno spettacolo! Da 20 anni gioco a calcio, anche a livelli abbastanza importanti, ma quello che c’è qua non l’ho mai vissuto da nessuna parte. Giochiamo sempre l’uno per l’altro, non ci sono invidie, anche chi gioca meno quando entra dà più del 100%”.

Qual è il momento del campionato che ti rimarrà impresso nella memoria?

“Sinceramente di fatti ‘di campo’ probabilmente poco, ma mi rimarrà tanto di tutto quello che abbiamo vissuto fuori dal campo. Il ricordo più bello spero di averlo tra qualche giornata (ride, ndr)”.

Dario Li Vigni
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