Nei prossimi giorni sarà formalizzata la nascita del Messina 1947, nuovo club che prenderà vita grazie alla cessione del titolo sportivo da parte del Città di Sant’Agata. Una mossa che, salvo sorprese, porterà la nuova squadra a ripartire dal campionato di Eccellenza, accendendo l’interesse attorno alla prossima stagione calcistica. Ma mentre si scrive una nuova pagina sportiva sullo Stretto, a Sant’Agata di Militello esplode la protesta.
A scagliarsi contro le istituzioni e contro l’ex presidente Maximiliano Sosa è il gruppo di tifosi organizzati 98076, da sempre vicini al Città di Sant’Agata. I sostenitori hanno affisso uno striscione polemico fuori dallo stadio Biagio Fresina, chiedendo spiegazioni pubbliche su quanto accaduto.
Nel mirino finisce anche il sindaco Bruno Mancuso, destinatario diretto di un lungo messaggio in cui i tifosi pongono interrogativi precisi:
«Com’è stato redatto il contratto di vendita della società? Che garanzie aveva il Città di Sant’Agata se, in un solo anno, è praticamente scomparso? Perché il Comune non si è riservato almeno una quota del 20% per tutelare la squadra? Qual è oggi la posizione dell’amministrazione, dopo che lei stesso, sindaco, aveva chiesto chiarimenti all’ex presidente Sosa? E infine, lo stadio a chi rimarrà, visto che la società che lo gestiva non ha più una squadra?».
Domande che riflettono un senso di abbandono e amarezza, condiviso da tanti cittadini. «Il Città di Sant’Agata appartiene a tutti i santagatesi – si legge nel comunicato del gruppo 98076 – era un bene da proteggere e valorizzare. Oggi, invece, ci ritroviamo senza squadra e senza risposte».
Infine, una stoccata anche all’ex presidente: «Una sola nota per quanto riguarda Maximiliano Sosa: gli chiediamo di rimuovere la foto del Città di Sant’Agata dal suo profilo. Non è degno di rappresentare i nostri colori».
Il Messina 1947 si prepara a nascere. Ma a Sant’Agata, l’amarezza per la scomparsa della propria squadra è ancora viva. E le risposte, per ora, non sono arrivate.