Addio al calcio in Italia: gare di Serie A organizzate all’estero | Ecco il calendario ufficiale
Probabili importantissimi novità per quanto riguarda il calcio italiano e proprio la Serie A, si potrebbero giocare gare all’estero.
La Lega Serie A bandisce i diritti televisivi ogni 3/5 anni, selezionando offerte da emittenti come DAZN e Sky tramite assemblea dei 20 club, a maggioranza assoluta. L’ultimo contratto (dal 2024 al 2029) vale circa 900 milioni di euro all’anno (700 da DAZN e 200 da Sky), con la possibilità di superare il miliardo .
Nelle ultime stagioni sono stati distribuiti circa 3 miliardi ai club, con una media di 50 milioni di euro all’anno per ogni squadra di Serie A. Nella stagione 2023/24 i ricavi da diritti TV ammontano a quasi 1,5 miliardi di euro, pari al 39 % dei ricavi totali dei club.
Le regole prevedono che il 50 % sia distribuito in parti uguali, il 28 % in base ai risultati sportivi e il 22 % in base al “radicamento sociale” (audience in tv e presenze negli stadi durante le gare casalinghe). Ci sono anche bonus per l’utilizzo di giovani italiani.
I diritti TV quindi costituiscono poco meno della metà dei ricavi aggregati dei club. Questo flusso è fondamentale per coprire costi elevati: nel 2023/24 i club hanno avuto costi aggregati di quasi 4 miliardi complessivamente, chiudendo con un rosso di oltre 350 milioni. Senza i diritti TV, molti club sarebbero in difficoltà finanziaria. I diritti televisivi sono il pilastro dei ricavi di Serie A e il loro sistema di suddivisione premia sia la parità tra club che i meriti sportivi e sociali.
Incassi extra
Molti club di A organizzano regolarmente tournée estive negli Stati Uniti o in Asia principalmente per ragioni finanziarie. Queste trasferte non servono solo a preparare la stagione agonistica, ma soprattutto a rimpolpare le casse attraverso biglietti, merchandising e accordi di sponsorizzazione. Ad esempio, un singolo match amichevole tra due top club può generare incassi lordi di diversi milioni di euro, a seconda della capienza dello stadio e del prestigio delle squadre.
Su questo andazzo, la Supercoppa Italiana è organizzata in Arabia Saudita, scelta dettata da un accordo economico con le autorità locali. Questi accordi, spesso pluriennali, prevedono compensi elevati per la disputa della competizione sul territorio saudita, contribuendo così a migliorare il bilancio dei club partecipanti e della Lega stessa.
Si gioca in Australia? Ma non solo…
La possibilità che Milan-Como si giochi in Australia, precisamente a Perth, deriva dalla concomitanza con le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Il weekend del 7-8 febbraio, quando è prevista la partita, lo stadio di San Siro sarà occupato dalla cerimonia di apertura. La Lega Serie A sta valutando questa opzione, spinta anche da un interesse economico. Però, per l’ufficialità, serve l’ok di FIGC, UEFA e FIFA.
Il malcontento dei tifosi, espresso tramite l’ironia, cita la disputa di partite come Torino-Napoli in Thailandia, Lazio-Cremonese in Islanda a Natale, o Parma-Inter in Malesia. Ciò riflette la crescente frustrazione per la delocalizzazione di eventi calcistici importanti. I tifosi percepiscono queste scelte come mosse puramente commerciali che li allontanano dalla passione per il calcio.