Addio ai “piccoli club” in Serie A: cambiate le leggi in Italia | Ci si potrà accedere solo con questi requisiti

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Palla Serie A (LaPresse) Goalsicilia

Periodicamente tiene banco la notizia della volontà di creare un torneo solo per grandi squadre, ma i tifosi storcono il naso. 

La stagione appena conclusa di Serie A ha visto tre squadre retrocedere in Serie B: Monza, Venezia ed Empoli. Il Monza ha concluso il campionato con soli 18 punti, retrocedendo con tre giornate d’anticipo.

Il Venezia ha lottato fino all’ultima giornata, ma una sconfitta casalinga contro la Juventus ha sancito la sua discesa in cadetteria. L’Empoli, dopo un girone di ritorno deludente, ha perso lo scontro diretto con il Verona.

Dall’altra parte, il Pisa ha ottenuto la promozione diretta in Serie A dopo 34 anni di assenza, chiudendo al secondo posto con 76 punti. Il Sassuolo ha vinto il campionato di Serie B con 82 punti, tornando nella massima serie dopo un anno di assenza.

La Cremonese ha completato il trio delle promosse, conquistando la terza posizione grazie alla vittoria nei playoff contro lo Spezia, con un punteggio complessivo di 3-2 .

La prossima stagione di Serie A vedrà quindi il ritorno del Pisa dopo oltre tre decenni, insieme al Sassuolo e alla Cremonese, mentre Monza, Venezia ed Empoli cercheranno di risalire dalla Serie B.

Incassi per big e “piccole”

La ripartizione dei diritti televisivi in Serie A si basa su un sistema stabilito dalla Legge Melandri, successivamente modificato dalla Legge Lotti. Attualmente, il 50% dei ricavi è distribuito in parti uguali tra tutte le 20 squadre, garantendo una base economica equa per ciascun club. Il 30% restante è suddiviso in base ai risultati sportivi: il 12% per la posizione finale in campionato, il 3% per i punti ottenuti nella stagione in corso.

Il 10% per i risultati conseguiti negli ultimi cinque campionati e il 5% per i risultati storici dal 1946/47 a sei anni fa. Infine, il 20% è assegnato in base al bacino d’utenza: l’8% in base all’audience televisiva certificata Auditel e il 12% agli spettatori paganti.

Nel campionato di due anni fa, l’Inter ha incassato circa 101 milioni di euro dai diritti tv, mentre l’Empoli ha ricevuto circa 33 milioni. Questo evidenzia un divario significativo tra le squadre di vertice e quelle di bassa classifica.

Aurelio De Laurentis (LaPresse) Goalsicilia

“Perché vengono in A?”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha espresso dure critiche verso le piccole realtà della Serie A, accusandole di compromettere la competitività del campionato. Durante un intervento, ha dichiarato: “C’è un campionato della parte sinistra della classifica e uno della parte destra. Le squadre che rappresentano città con 20mila abitanti falsano il campionato”.

Queste parole riflettono il suo disappunto nei confronti di club che, secondo lui, non contribuiscono adeguatamente al livello competitivo della Serie A. De Laurentiis ha anche detto: “Noi spendiamo 300 milioni ogni anno, arrivano club in A e mi chiedono giocatori in prestito con l’ingaggio pagato del 50%, ma perché vengono in Serie A?”..