Acr Messina, Pietro Sciotto ascoltato in Procura: “Truffato e minacciato”
Tre ore di faccia a faccia in Procura per chiarire una vicenda sempre più intricata. Come riporta La Gazzetta del Sud, ieri mattina l’ex presidente dell’Acr Messina, Pietro Sciotto, è stato ascoltato a Palazzo di giustizia come “persona informata sui fatti” nell’ambito dell’inchiesta aperta sulla cessione della società, avvenuta lo scorso gennaio.
Sciotto si è presentato intorno alle 11 e ha lasciato il tribunale quasi alle 14, intrattenendosi nell’ufficio del procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e del sostituto procuratore Fabrizio Monaco, titolari dell’indagine seguita con attenzione anche dal procuratore capo Antonio D’Amato.
L’inchiesta e i nodi irrisolti
Il fascicolo – al momento iscritto a modello 44 bis, ovvero contro ignoti – riguarda le presunte irregolarità emerse nella cessione dell’80% del pacchetto azionario dell’Acr Messina da parte di Sciotto al gruppo Aad Invest Group, tramite una fiduciaria lussemburghese. Una cessione che, nei fatti, non è mai andata a buon fine.
Tra i principali motivi di contestazione, il mancato pagamento da parte degli acquirenti delle due tranche previste (per un totale di 2,5 milioni di euro), il mancato saldo dei contributi previdenziali e il ritardo negli stipendi. Ad aggravare il quadro, un clima di tensione crescente, con l’ipotesi di truffa e minacce al centro delle indagini.
Le dichiarazioni di Sciotto
Nel corso dell’audizione, Sciotto – descritto come visibilmente provato – avrebbe dichiarato di non voler esercitare il diritto di riacquisto delle quote, già scaduto, nonostante il mancato rispetto degli accordi da parte della controparte. Una clausola che era stata inserita al momento della trattativa.
L’ex presidente avrebbe anche quantificato in circa un milione di euro il debito complessivo accumulato durante la sua gestione societaria. Soprattutto, Sciotto ha ribadito la convinzione di essere stato “sonoramente truffato” dagli acquirenti, denunciando inoltre di aver ricevuto minacce, su cui ha presentato uno specifico esposto in Procura.
Indagini in corso
L’inchiesta è ancora nella fase preliminare. La Procura ha già avviato numerose audizioni di persone informate sui fatti e sta acquisendo tutta la documentazione necessaria per ricostruire con precisione l’intera vicenda.
La gestione travagliata dell’Acr Messina resta così sotto la lente della magistratura, in un’inchiesta che potrebbe presto riservare nuovi sviluppi.