Serie D

Acr Messina, il futuro appeso a un filo: il piano della curatrice Di Renzo


Il destino dell’Acr Messina resta incerto. Come riportato dalla Gazzetta del Sud, la società, attualmente in liquidazione, ha due settimane di tempo per capire se sarà possibile portare a termine il campionato di Serie D. La curatrice nominata dal Tribunale, Maria Di Renzo, ha spiegato in conferenza stampa a Palazzo Zanca che il nodo cruciale resta la riassegnazione del titolo sportivo: «L’esercizio provvisorio scade il 5 ottobre – ha dichiarato – entro quella data occorrerà valutare le proposte arrivate. Sono interlocuzioni che reputo valide, altrimenti non avrei neanche chiesto l’esercizio provvisorio. Per rispetto di Messina, dei tifosi e della fede calcistica mi sono imposta di provarci».

Secondo quanto evidenziato dalla Gazzetta del Sud, la questione più delicata è legata al debito sportivo. La Di Renzo ha chiarito che «la contabilità della società non è sempre stata lineare», motivo per cui è stato chiesto un chiarimento alla Federazione: se dovessero essere saldati soltanto gli stipendi arretrati la cifra ammonterebbe a circa 150mila euro, ma includendo anche contributi fiscali e assicurativi il debito potrebbe superare i 900mila euro.

A cambiare le sorti di una situazione che appariva compromessa è stato l’intervento della Società Cooperativa, che sostiene la gestione, e l’appoggio degli sponsor locali Barbera e Fontalba. Una boccata d’ossigeno che consente di guadagnare tempo, ma non rappresenta una soluzione definitiva. «Non è possibile proseguire un esercizio provvisorio per tutta la stagione – ha avvertito la curatrice – adesso chi può si faccia avanti».

Il piano prevede una procedura rapida per l’individuazione della nuova proprietà: l’obiettivo è arrivare a un’offerta irrevocabile d’acquisto, da pubblicizzare senza indicare il nome dell’investitore, che sarà poi posta a base d’asta con possibilità di rilanci. I tempi ordinari sarebbero di 30 giorni, ma vista l’urgenza si punta a dimezzarli: 15 giorni di pubblicità e chiusura entro un mese.

Accanto alla Di Renzo, nel Salone delle Bandiere, erano presenti i consulenti Domenico Amagliani e Corrado Taormina, oltre al sindaco Federico Basile. Quest’ultimo, come riporta la Gazzetta del Sud, ha sottolineato: «Siamo in una fase diversa dal passato, c’è un percorso per non perdere titoli e meriti sportivi. Il Comune ha fatto la sua parte nei momenti più difficili. Ora tocca ai tifosi ma soprattutto all’imprenditoria: sarebbe bello avere una proprietà messinese, ma l’importante è una guida solida, senza fumo negli occhi».

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Redazione